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Il Feyenoord vince con i crampi dopo il riposo, la Lazio va in Conference

Feyenoord-Lazio
Partita brutta, troppe occasioni divorate dai biancocelesti che pagano anche un arbitraggio ambiguo e la furbizia dei calciatori olandesi

redazionecittaceleste

Sarri aveva avvisato la Lazio prima della partita, e il de Kuip di Rotterdam conferma le aspettative. L’atmosfera è caldissima a inizio partita e i fumogeni accesi allo stadio costringono a partire con un paio di minuti di ritardo. La gara però parte subito con tante emozioni. Prima, al 2’, è Patric a mettere in ansia la Lazio con uno svarione difensivo che rischia di diventare pesante. I biancocelesti si salvano e rispondono subito: sbaglia la difesa del Feyenoord su un passaggio di Basic, il pallone arriva a Felipe Anderson che si invola verso Bijlow e calcia: devia il portiere, poi salva la traversa. La partita si addormenta poi fino al 20’, quando le due squadre tornano a farsi pericolose. Prima la Lazio, che va vicinissima al gol con Cancellieri. Il numero 11 calcia a giro dopo un invito di Felipe Anderson, ma la palla finisce fuori.

Poi è ancora Lazzari ad avere una grandissima occasione, ma anche in questo caso la Lazio non capisce. Ci prova allora due volte il Feyenoord: prima con un tiro che finisce alto, poi con un vero e proprio miracolo di Provedel su Paixao al 25’. Al 30’ arriva il primo e unico giallo del primo tempo: se lo prende Lazzari per una trattenuta. Poi l’arbitro Peljto ne dimentica qualcuno nel taschino. La gara prosegue con continui ribaltamenti di fronte, ma all’intervallo il risultato non cambia: dopo un recupero di minuto si va al riposo sullo 0-0. All’intervallo cambiano subito i due tecnici: dentro Marusic e fuori Lazzari per Sarri; dentro Hartman e fuori Lopez per Slot. Il secondo giallo della partita lo becca ancora un calciatore della Lazio. Lo prende Zaccagni, colpevole di aver allontanato leggermente il pallone dopo un suo fallo.

È ancora Felipe Anderson ad avere un’occasione al 55’: il tiro non va a buon fine da posizione defilata. Un altro cambio per parte al 63’: fuori Zaccagni e dentro Pedro; fuori Danilo e dentro Gimenez. È proprio il neo entrato che gela la Lazio: due minuti dopo l’ingresso in campo trova il gol in maniera fortunosa, dopo alcuni contatti dubbi che portano Provedel a perdere il controllo della palla. Al 67’ dentro Cataldi e Vecino per Marcos Antonio e Basic, sei minuti più tardi fuori Paixao e dentro Walemark. Al de Kuip però non si gioca più. Il Feyenoord, che ha riposato nel weekend, sembra colpito da una epidemia di crampi. Al 77’ l’arbitro decide di ammonire anche Pedro per presunta simulazione. Al 79’ arriva un giallo anche per Cancellieri, l’arbitro Peljto non capisce più nulla: ammonito anche Sarri che si lamenta per le birre lanciate dagli spalti.

Ammoniti Patric, Provedel, Gimenez e Timber che accendono un capannello all’87’. L’ennesima dimostrazione della situazione arbitrale arriva quando poi aspetta eventuali segnalazioni dal Var per i cartellini rossi. È il gioco che vuole il Feyenoord, che continua a rotolarsi a terra a ogni occasione. L'arbitro dà 6' di recupero, il Feyenoord toglie Timber per Wieffer. L'assedio della Lazio non porta a nulla, se non all'ammonizione di Romero a un minuto dalla fine della gara. L'argentino chiede l'angolo - e ha ragione - l'arbitro lo nega e lo ammonisce. Pochi secondi dopo il direttore di gara si inventa un altro fischio e Romero allontana il pallone e si becca il secondo e inutile giallo. Ma la partita è finita, passa il Feyenoord e la Lazio va agli spareggi di Conference.