Cade ancora la Lazio in trasferta e lo fa al termine di una partita giocata più che pensa, consegnata nelle mani di una Fiorentina mai pericolosa ma che porta a casa i 3 punti grazie a due rigori. Al termine della gara il tecnico viola, Raffaele Palladino, ha commentato in conferenza stampa la prima vittoria stagionale della sua squadra.
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Fiorentina-Lazio, Palladino: “Ci siamo tolti un peso. Aspettavamo Gudmundsson”
Vi siete tolti un peso?
"Sì, sinceramente sì. Tutti. Aspettavamo questa vittoria, arrivata in maniera difficile, sembrava quasi una partita maledetta e invece siamo andati sotto ma siamo rimasti in gara con lo spirito e mi è piaciuto. Oggi ho capito che ho un grande gruppo e grandi uomini. Dedichiamo la vittoria al presidente, in settimana ci è stato vicino, e ai tifosi, oggi uomo in più".
Ripartirete dal secondo tempo di oggi?
"L'ho detto dal primo momento, non sono uno che battezza un sistema di gioco e va a dritto su quello. Avevo detto che ci sarebbero state partite in cui avremmo cambiato, oggi abbiamo la maturità per iniziare a farlo. Sto lavorando con la squadra al completo, però, da sole due settimane. Ora valutiamo tutto. Io dico che nel primo tempo siamo stati solo un po' timorosi nel gioco. Ho detto alla squadra piuttosto di sbagliare ma di essere coraggioso e non a caso poi è arrivata la vittoria".
Si aspettava Gudmundsson così?
"Aspettavamo Albert a braccia aperte, da maggio non faceva minuti e ha avuto anche un problema fisico. Non mi aspettavo un impatto così devastante ma anche la squadra l'ha messo in condizione".
Come si mettono tutti insieme i vari Colpani, Gudmundsson e Kean?
"C'è competizione, chi si impegna e mi fa vedere che vuole la maglia da titolare e ha predisposizione al lavoro e all'applicazione. Scelgo i primi undici ma abbiamo cinque cambi a disposizione e oggi abbiamo avuto la dimostrazione che chi è entrato ha fatto la differenza. Adli è entrato poco ma da grande professionista, idem Ikone, Ranieri e Kouame. Qui non esistono titolari e riserve, ma solo la Fiorentina".
C'è una gerarchia sui rigori?
"No, in questo momento no. Non ne stabilisco, anche da calciatore preferivo aggiustarmi con i compagni a seconda dei momenti. Mi piace questa solidarietà in campo. Gud calcia bene, ma non è il solo".
Cosa ha pensato all'intervallo? Quanto si sente cresciuto?
"A fine primo tempo ho detto alla squadra di avere più coraggio, eravamo timorosi... Un po' una via di mezzo e a me quelle non piacciono. Poi abbiamo cambiato sistema, siamo passati al 4-2-3-1, un sistema che a me piace e facevo anche l'anno scorso a Monza. Nella vita si cresce nelle difficoltà e io ne sto avendo tante, sto crescendo tanto, molto di più di quanto vissuto a Monza. Lì ho fatto due anni in cui era tutto molto bello: ringrazio le difficoltà".
Bove può giocare più avanti?
"Bove è un jolly, è intelligente e sa giocare in ogni posizione. Io stravedo per lui, sa fare tutto".
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