Cittaceleste.it
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Lazio Amarcord: auguri a Eugenio Fascetti Mister della Banda dei – 9

fascetti eugenio

L'allenatore compie 83 anni. Arrivò da Lecce da trionfatore, dopo aver fatto perdere lo scudetto alla Roma, e se ne andò da imperatore

redazionecittaceleste

E’ stato il condottiero della Lazio nella battaglia più drammatica della storia del club. E alla fine, ne è uscito vincitore. Oggi Eugenio Fascetti compie 83 anni. Il tecnico viareggino giocò nella Lazio per una sola stagione - nel 1964-65 - sotto la guida di Umberto Mannocci. E’ stato un centrocampista dai piedi raffinati. La Juventus lo acquistò all’inizio degli anni settanta dal Bologna. Ma la presenza di un fuoriclasse come Omar Sivori, e un carattere non propio accomodante, lo portarono ben presto lontano da Torino. Nella sua carriera di calciatore ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato, il suo percorso da allenatore è stato assolutamente onorevole.

Arrivò alla Lazio nel momento più drammatico del club, nell’estate del 1986. Venne ingaggiato dal ds in pectore Carlo Regalia allo Stadio Militare, nell’intervallo di Catanzaro-Lazio in cui i biancocelesti di Gigi Simoni si stavano giocando un’insperata salvezza: alla fine, fu decisivo un gol di Mimmo Caso. A Roma trascorse due anni, la prima stagione passò dalla cronaca alla leggenda nel giro di un istante; la Lazio subì una penalizzazione di nove punti, per un presunto coinvolgimento nel Totonero. Serviva un’impresa titanica. E impresa fu. La vittoria sul Vicenza del 21 giugno 1987 è la partita che il popolo laziale ricorda con maggior pathos. Il gol di Fiorini, a sette minuti dal termine, portò la squadra agli spareggi di Napoli.

Una sconfitta contro il Taranto nella prima sfida, rese drammatica la seconda partita di spareggio contro il Campobasso. Fabio Poli segnò il gol della vittoria, salvando la Lazio dalla Serie C e da un imminente fallimento. La stagione successiva, Fascetti conquistò la promozione in serie A anche grazie ai gol del bomber Monelli. La cessione dell’attaccante - e il conseguente dissapore del tecnico - fu il pretesto del divorzio. In realtà la spaccatura era avvenuta qualche mese prima, ad Arezzo. L’azionista di maggioranza Renato Bocchi - nell’intervallo della partita, si precipitò nello spogliatoio - per fare una sfuriata contro la squadra. Ma Fascetti lo affrontò a muso duro: “Esca dallo spogliatoio, qui comando io“. Tanti auguri a Eugenio Fascetti, il condottiero della Banda dei - 9.