La Lazio insiste sul fronte Flaminio in attesa di una svolta definitiva. Lotito ha deciso: non punta più alla concessione, come nel caso della Roma a Pietralata, ma al diritto di superficie sui modelli Milano e Udine. Il Flaminio è un bene sotto tutela, per svincolarlo serve una richiesta del Comune di Roma allo Stato. Qualora arrivasse il via libera, le strade diventerebbero due: la prima porta alla vendita del Flaminio alla Lazio, che dovrebbe presentare un'offerta pari al prezzo stabilito dal Demanio o dall'Agenzia delle entrate. La seconda, invece, è l'attivazione dell'iter del "diritto di superficie": il Comune affiderebbe alla società biancoceleste l'impianto da ristrutturare in cambio di denaro, senza però perdere il controllo del bene. Tutto si deciderà nei prossimi giorni, di mezzo c'è anche il dossier dell'avvocatura capitolina che Gualtieri dovrà consultare. Un'operazione che permetterebbe a Lotito di mettere improvvisamente a bilancio il Flaminio, rendendo la Lazio più ricca e appetibile.
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