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Franzoni: “Non mi sentivo all’altezza della Lazio, ma quel gol è indelebile”

redazionecittaceleste

Le parole dell'ex biancoceleste, intervistato in vista del derby di oggi sulle colonne del Corriere dello Sport tra aneddoti e pronostici

Giornata di derby e allora proprio la sfida tra Lazio e Roma non può non essere al centro della cronaca sportiva. Per l'occasione, infatti, il Corriere dello Sport ha dedicato diverse pagine alla gara in programma oggi pomeriggio, con interviste, statistiche e approfondimenti. Tra questi, anche l'intervista a Paolo Franzoni: queste le sue parole.

Vai dentro, prendi il posto di D’Amico. Un'emozione difficile da spiegare. Ricordo ancora il tuffo che feci sul bellissimo cross di Garlaschelli, l'impatto con il pallone, la coordinazione del gesto tecnico. Poi, cadendo a terra, vidi il pallone che entrava in rete e capii di averla fatta grossa (ride, ndr). Un entusiasmo che non so descrivere. L'abbraccio successivo dei compagni, alcuni dei quali purtroppo venuti a mancare come Chinaglia o Frustalupi, sono ricordi indelebili nella mia vita”.

Quel gol l'ha fatto entrare nella storia della Lazio del primo scudetto.

Il 9 dicembre di quest'anno saranno passati 50 anni esatti da quel giorno. Pochi giorni fa con i miei figli stavamo parlando di organizzare una festa. Ripenso a quel momento ogni volta che guardo il pallone del gol che ancora custodisco in casa. Me lo consegnò a fine partita l'arbitro Lo Bello. È un momento meraviglioso della mia carriera di cui vado orgoglioso”.

Cambiò qualcosa nella sua vita dopo quella rete?

Da un momento all'altro non ero più uno sconosciuto. Già il giorno dopo, girando per la città con mia moglie e il bambino piccolo, un tifoso a un semaforo si complimentò con me. Fu una sensazione particolare. In fondo quando arrivai alla Lazio da Brindisi avevo un po' di timore. In Serie B mi consideravo un buon giocatore, in Serie A era diverso. Anche perché mi ritrovai a giocare in una città bellissima e in una squadra da prime posizioni, con fior di campioni. Ero un po' preoccupato, ma ebbi la fortuna di trovare compagni magnifici, che mi accolsero molto bene e mi misero a mio agio”.

Era dura sapere di avere poche possibilità di giocare?

Ho aspettato il mio turno, non sono mai stato un tipo polemico. Alla Lazio inizialmente avevo il timore di non essere all'altezza, ma venni comunque apprezzato per ciò che ho fatto”.

Vede qualche analogia tra quella Lazio e quella attuale?

Probabilmente la compattezza dello spogliatoio, con giocatori che hanno saputo aspettare il loro turno. Penso a Luis Alberto, che adesso sta rendendo così come faceva con Inzaghi. Magari Sarri è apparso un po' burbero, ma ha avuto il grande merito di ricreare un gruppo unito”.

Quanto è importante il prossimo derby?

Conta molto per la classifica e per entrare in Champions. La Roma è reduce dalla sconfitta con il Sassuolo e la Lazio dovrà fare i conti con l'assenza di Immobile. Quando c'è lui anche i compagni si sentono potenzialmente più forti, senza sminuire il valore di chi lo sostituirà”.

Senza Immobile, chi può essere il Franzoni di questa Lazio?

Mi piacciono molto Zaccagni e Pedro, anche se hanno caratteristiche diverse dalle mie. Non so come giocherà Sarri, magari con Felipe Anderson ‘falso nueve’, ma penso che tutto l’organico possa fare una bella prestazione”.