cittaceleste news “Ricostruzione Gravina fuorviante, sistema normativo incerto”: la ricostruzione

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“Ricostruzione Gravina fuorviante, sistema normativo incerto”: la ricostruzione

Claudio Lotito e Angelo Fabiani
La ricostruzione del percorso che ha portato la Lazio ad avere il mercato bloccato per l'intera sessione estiva della stagione 2025/2026
Stefania Palminteri Redattore 

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La ricostruzione offerta dal Presidente della Figc, Gabriele Gravina, in merito al blocco del mercato estivo dei biancocelesti, appare parziale e fuorviante, poiché omette passaggi chiave dell'evoluzione normativa intercorsa tra dicembre 2023 e maggio 2025”. Questo è quanto fonti vicine agli organismi di controllo indipendenti hanno rivelato ad Adnkronos, ripercorrendo il tragitto che ha portato la Lazio a subire il blocco del mercato.

A dicembre 2023 è stato introdotto il comma 4-bis dell'articolo 90 delle Noif, relativo al controllo dei parametri economico-finanziari, pensato originariamente per i nuovi istituti di accesso alla crisi e dunque riferito a situazioni straordinarie e patologiche, non applicabile alla gestione ordinaria di club sani e regolarmente operanti. Si tratta di un impianto normativo approvato a stagione in corso e applicato con effetti sostanzialmente retroattivi, che tiene conto solo marginalmente della patrimonializzazione delle società, andando a ledere i principi di certezza del diritto e legittimo affidamento. A marzo 2024, la Figc ha annunciato l'intenzione di recepire il sistema Uefa, rispondendo alla richiesta della Lega Serie A di adottare un modello più moderno, trasparente e sostenibile. Tuttavia, l'attuazione concreta è stata rinviata, nonostante la richiesta esplicita di renderlo operativo sin dal mercato estivo 2024”.

La ricostruzione continua fino a dicembre 2024, quando “è stato deliberato che, a partire dalla stagione 2025/2026, l'unico parametro vincolante sarebbe stato l'indicatore del 'costo del lavoro allargato', coerente con le linee guida Uefa. Ancora una volta, la Lega Serie A aveva chiesto l'applicazione anticipata già per la finestra estiva, ma la Figc ha scelto di posticiparla. A maggio 2025, la Figc ha formalizzato l'adozione del nuovo sistema a partire da gennaio 2026, mantenendo però in vigore il vecchio sistema per la sola sessione estiva 2025, per di più con indicatore di liquidità a 0,8, ossia a un valore mai applicato fino ad ora e frutto di un incremento automatico annuale deciso nel 2022 (quindi senza tenere conto del mutato quadro normativo e dell'allineamento al sistema Uefa). Una decisione che ha creato un'anomalia evidente e ha finito per penalizzare proprio quelle società che, come la Lazio, avevano pianificato in modo virtuoso e coerente”.

Le stesse fonti si soffermano poi nello specifico sul caso dei biancocelesti: “La Lazio ha sempre rispettato le regole in vigore, adottando un modello di gestione sostenibile, solido e orientato alla competitività. Il mercato, per una società sana, è uno strumento fondamentale per ristrutturare il modello di costi senza compromettere la competitività sportiva. Al contrario, per una società in crisi, il mercato va giustamente subordinato al ripristino dello stato di normalità. Confondere questi due piani significa colpire la virtuosità e premiare la distorsione. Chi oggi evoca la rigidità delle regole dimentica di aver contribuito a creare un sistema normativo incerto, contraddittorio e applicato con modalità discrezionali, in palese disallineamento rispetto ai principi Uefa e all'equità competitiva. Un sistema che di fatto ha incentivato modelli fondati su debito a lunga scadenza e incontrollato, senza alcuna attenzione alla struttura patrimoniale della società - un debito che, se non arginato, rischia di trasformarsi in un'ipoteca pesantissima sul futuro del calcio italiano”.