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Gravina: “La Lazio, Lotito, il blocco del mercato e gli arbitri. Dico che…”
Lunga intervista di Gabriele Gravina sulle colonne del Corriere dello Sport. Tanti gli argomenti toccati dal presidente della FIGC, tra cui anche alcuni che riguardano da vicino la Lazio. Questo un estratto delle sue parole.
Togliamoci il dente: chi è il responsabile del blocco del mercato della Lazio?
“È mancato il rapporto tra questo valore della produzione e il costo del lavoro. Quindi pochi ricavi e costi troppo alti. Il risultato ha dato tre parametri non rispettati. Così si è arrivati al blocco totale”.
Bastava davvero che Lotito mettesse tre milioni?
“Ma dai, siamo seri. Se andiamo dietro alla demagogia non ne usciamo. Gli indicatori sono oggettivi e sono stati approvati a marzo del 2024. Tutti conoscevano le regole del gioco e anche Lotito le ha votate”.
Ora l'indice di liquidità non conta più come prima.
“Guardate, io sono sempre stato per l'indice di liquidità ammissivo: se non rispetti il rapporto tra attività e passività correnti, non ti iscrivi al campionato. Era a 0,5, noi lo abbiamo portato a 0,6 quando nell'economia di mercato già 1 è un fattore di rischio. La Lega ci portò in tribunale. Oggi è evidente che il mondo del calcio viva momenti di fibrillazione finanziaria. E va dato merito a chi ricorre alle proprie finanze”.
È stata la Serie A a chiedere il costo del lavoro allargato come parametro?
“Sì, perché è un indice UEFA”.
Oggi però questo indicatore preoccupa i club.
“Pensate, noi l'abbiamo appena portato al 70% e non è stato facile. Partivamo da 90, poi 80. Più è basso più ci avviciniamo alla sostenibilità. In Germania da anni è al 50%”.
Nel frattempo, gli arbitri sono sempre nel caos: inchieste, polemiche, errori. Renderli indipendenti è la soluzione?
“Io sono favorevolissimo all'autonomia. Sono già usciti dal consiglio federale e mi auguro che dal 1 luglio 2026 ci sia una nuova società autonoma con dei soggetti azionisti”.
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