Intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, Hernanes è tornato a parlare della Lazio e della sua esperienza in Serie A. Il Profeta non può che avvertire la classica saudade - concetto di nostalgia e rimpianto tipico delle popolazioni di origini portoghesi e non traducibile - quando pensa alla Lazio e a Roma. Da qui, in un simpatico gioco proposto nell'intervista, il suo abbinamento con il suo vino dal nome, appunto, "Saudade".
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Hernanes: “Se penso alla Lazio sento la ‘saudade’. Quando andai via…”
L'ex centrocampista biancoceleste, infatti, appesi gli scarpini al chiodo si è dedicato alle attività imprenditoriali, dando vita al suo relè con ristorante dal nome Ca’ del Profeta, a Montaldo Scarampi, nell’Astigiano. Da qui, appunto, l'abbinamento tra i vini auto-prodotti dal brasiliano e le squadre di Serie A in cui ha militato. Queste le parole di Hernanes.
"Ai biancocelesti abbinerei il mio ‘Saudade’, parola che in portoghese significa nostalgia. Alla Lazio ho avuto il mio primo impatto con il calcio italiano e, proprio grazie a quei quattro anni, sono riuscito a entrare nel cuore di tanti tifosi biancocelesti e italiani. Ancora oggi, ogni volta che penso alla Lazio e a Roma, non posso che sentire la saudade.
Alla Juve invece associo il Barbera d’Asti Superiore: in bianconero ho vinto uno scudetto e giocato la Champions League, realizzando il mio sogno. Da qui il paragone con un vino intenso e strutturato. Inter? Il mio Barbera d’Asti che non passa in legno. Quando ho lasciato la Lazio, pensavo che l’Inter sarebbe stata la mia destinazione definitiva. Non è andata così, e questo vino non sarebbe neanche dovuto esistere. Ma restano, rispettivamente, una bella esperienza e un buon vino".
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