Il bimbo cresciuto in fretta: Mandas difende i pali della Lazio nel mese clou

“Vai, tocca a te”. Una frase che ogni ragazzo spera di sentirsi dire almeno una volta nella vita. Quella che attendi per chissà quanto tempo, magari aspettando Godot o magari a buon motivo, che quando arriva devi subito cogliere al volo. Fugando quella sensazione di ansia mista ad eccitazione che inevitabilmente ti pervade tra le gambe. Tra le mani, in questo caso, visto che parliamo di Christos Mandas. Il portiere della Lazio venuto per fare il terzo e clamorosamente ritrovatosi, per una congiunzione astrale a lui favorevole, primo. È lui, e lo sarà almeno per un mese, il primo portiere della prima squadra della capitale.

Mandas da terzo a primo

Il debutto c’è già stato. E che debutto. Mandas s’è ritrovato titolare nel derby di Coppa Italia, valevole per l’accesso alle semifinali della coppa nazionale, vinto per uno a zero contro la Roma. Un successo prestigioso che porta pure la sua firma vista la parata fatta su Lukaku quando eravamo ad una manciata di minuti dal 90esimo. C’ha messo le mani, Mandas, ed è poi andato a godersi l’abbraccio della Roma più bella. Quella biancoceleste. E poi il debutto in Serie A complice l’infortunio di Provedel. Due gol presi – non aveva colpe – ma un altro successo. Quello sul campo del Frosinone nell’unica di mister Martusciello.

Il mese clou

Ma non è finita qui. L’infortunio di Provedel è serio, si spera per il derby, ma non è sicuro. Quindi tocca a Mandas. Un portiere che ha accelerato la fase di svezzamento nell'ellenica paideia laziale ed è diventato grande in fretta. La gerarchia è sovvertita: dietro Provedel c’è lui e non Sepe. Dovrebbe così anche per Igor Tudor a vedere gli allenamenti degli ultimi 10 giorni. Tocca a Mandas, ancora. Sei già grande, ragazzo.

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