Cancellare Salerno, ritrovare se stessi e soprattutto il carattere. Quello che in Champions League alla Lazio nelle prime quattro giornate non è mai mancato. E l’approccio è ancora una volta quello giusto. Partono forte i biancocelesti, con cattiveria e determinazione. Quello che porta subito un ispirato a Isaksen a calciare dal limite e a trovare Guendouzi al 10’: cross del francese ottimo per Felipe Anderson che di testa non trova però la porta di poco. Due minuti dopo ci prova Luis Alberto da fuori: palla a lato. Al 15’ arriva il primo rischio per la Lazio: malinteso tra Gila e Provedel in uscita, la porta si spalanca ma è bravo Patric a metterci una pezza. Al 27’ Isaksen viene trattenuto sulla fascia da Taylor, che diventa il primo ammonito del match. Lo segue Johnston otto minuti dopo falciando Felipe Anderson.
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Immobile entra e spacca la partita: la Lazio annienta il Celtic e guarda a Rotterdam
Il ritmo della gara si abbassa: la Lazio tiene il pallone in cerca di uno spazio, manca però sempre precisione o fortuna. Il primo tempo va in archivio così, senza recupero. Si riparte senza cambi, con Furuhashi che spaventa la Lazio al 48’, ma il suo tiro a incrociare si spegne fuori. Due minuti dopo ammonito Rovella che, diffidato, non ci sarà contro l’Atletico Madrid. Rischia ancora la Lazio poco dopo, conta palla che attraversa tutta l’area di rigore senza che nessun giocare del Celtic riesca a colpirla. Buona invece l’occasione per la Lazio al 54’ da corner, ma Castellanos colpisce con la parte alta della testa e manda alto da ottima posizione. Clamorosa l’occasione al 60’ per i biancocelesti: gran palla in verticale di Felipe Anderson per Isaksen che calcia in porta e sfiora il palo, con tanto di deviazione non segnalata dall’assistente: sarebbe stato angolo.
Prima del rinvio dal fondo tre cambi: fuori Forrest per Johnston nel Celtic, fuori Felipe Anderson e Castellanos per Pedro e Immobile nella Lazio. Al 69’ fuori anche Bernando, al suo posto Ho. Tre minuti dopo O’Riley stende Guendouzi: giallo. Sugli sviluppi della punizione buona chance per Immobile, che viene però murato al momento del tiro. Al 78’ arriva il giallo anche per Yang, un minuto dopo entra Cataldi per Rovella. La Lazio ci prova: bella combinazione finalizzata da Immobile che serve benissimo Luis Alberto, il Mago prova a calciare ma il pallone finisce alto. Come se non bastasse lo spagnolo si fa male: si rialza, ma fa cenno ai compagni di non passargli il pallone. E allora ci pensa isaksen a inventarsi la giocata: ennesimo dribbling di una partita ottima, poi palla dentro che - deviata - arriva a Immobile. Il capitano è freddissimo e fa 1-0 all’82’.
Luis Alberto alza bandiera bianca: entra Kamada al suo posto. All’85’ l’asse è ancora quello giusto: Isaksen mette dentro ancora per Immobile che protegge la palla, mette a sedere Scales e buca Hart per il 2-0 che fa esplodere l’Olimpico. Due minuti dopo fuori Yang per Turnbull, mentre all’89’ rischia Pedro per un duro intervento punito solo con il giallo. Tre i minuti di recupero, ma la partita ormai non ha più nulla da dire. O, almeno, non avrebbe: l'arbitro inventa un rigore per gli scozzesi e ammonisce un furioso Patric. Serve il Var per correggere una svista incredibile, poi arriva la fine. La Lazio batte il Celtic e aspetta il risultato di Rotterdam. Gli ottavi di Champions League potrebbero essere davvero a un passo.
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