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Intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione da nuovo calciatore del Bologna, Ciro Immobile si è presentato ai tifosi felsinea e alla realtà emiliana dopo l'ufficialità del suo ritorno in Serie A. Nel corso della conferenza, l'ex attaccante e leggenda della storia della Lazio ha avuto modo anche di tornare a parlare della sua esperienza nella Capitale. Queste le parole di Immobile.
Perché ha lasciato il Besiktas?
"Avevo bisogno di stimoli dal campionato italiano, partendo dalle pressioni quando prepari una partita e giri per la città, lì stavo perdendo questi stimoli e volevo finire bene il percorso fatto nella mia carriera. Quando si è aperta la possibilità di venire qui ero già convinto della scelta e non c'è stato bisogno di convincermi. Ho visto entusiasmo in città, è quello che cercavo. Arrivo con grande entusiasmo e porto la mia esperienza a disposizione della squadra. Sono certo faremo un bel percorso"
È venuto qui per avere più pressione?
"Ho bisogno dell'occhio addosso e di avvertire la pressione addosso. A Bologna non c'è molta pressione, ma ho visto l'entusiasmo in città e avevo bisogno di questo".
Bologna può essere una tappa per rilanciarsi in vista del Mondiale?
"Lo storico è importante, io l'ho fatto anche in passato per scalare le classifiche e mettermi al pari di campioni che hanno fatto la storia di questo sport. Giocare il Mondiale per me significherebbe aver fatto una stagione positiva con il Bologna. La Nazionale è un obiettivo. Castro e Dallinga sono due attaccanti forti, non devono sentire la pressione dettata dal mio arrivo qui perché tutti hanno la possibilità di giocare e il mister lo scorso anno lo ha dimostrato. Il mio arrivo deve essere uno stimolo per loro a fare bene".
Ha sentito mister Gattuso?
"No, non mi ha chiamato".
Ha sentito Bernardeschi in questi giorni?
"L'ho sentito per l'anniversario della vittoria dell'Europeo poche settimane fa, non abbiamo parlato di altro".
Ha parlato con Vincenzo Italiano prima del suo arrivo?
"Il mister mi ha messo nelle condizioni di decidere. Io gli ho detto che da fuori il Bologna mi sembrava una squadra che si vuole bene, con una società molto seria alle spalle e lui mi ha confermato tutto questo".
Come si sente fisicamente?
"Benissimo, alla grande".
Vuole riprendersi qualche rivincita tornando in Serie A?
"Ho sempre dimostrato tutto sul campo, non sono uno che ha fa uscite in tv o sui social. Quindi spero di far ricredere gli scettici solo attraverso le prestazioni sul campo".
Come mai in Turchia ha sentito quella mancanza di stimoli?
"L'anno scorso ho fatto venti gol, non è stata una stagione deludente. Forse in carriera ho abituato ad altre statistiche. Ma avevo bisogno di stimoli differenti, dopo l'infortunio avevo già maturato l'idea di andarmene".
Come sarà riaffrontare la Lazio?
"Ho vissuto otto anni stupendi, abbiamo fatto insieme cose straordinarie. Sarà speciale per me".
Quali obiettivi di squadra vi siete posti?
"Io cercherò di mettere a disposizione tutto me stesso per riportare il Bologna in quel modo di partite ricche di entusiasmo. Dovremo arrivare in primavera con la possibilità di giocarci tutto".
Si sente pronto per fare da chioccia a giocatori più giovani?
"Assolutamente sì. Avevo bisogno di portare un qualcosa in più a giocatori più giovani per far sì di far crescere la squadra. La mia preoccupazione reale era che non si potesse fare una deviazione sulla strada percorsa fino a questo momento. Se fuori dal campo si fa un bel lavoro si va lontano anche in campo".
Come trova il campionato italiano al suo ritorno?
"Il campionato italiano negli ultimi anni ha raggiunto un maggiore equilibrio, basti pensare che il Bologna lo scorso anno era a due punti dalla Champions e poi è arrivato nono. Quest'anno le squadre si stanno rinforzando e molte hanno cambiato allenatori ritrovando stimoli nuovi. Sarà un bel campionato".
Si sente di poter ancora migliorare?
"Assolutamente sì, sono molto severo con me stesso. Ne ho parlato anche con Italiano: io sarò a sua completa disposizione con la voglia di imparare da un allenatore nuovo che ha sempre fatto bene con gli attaccanti".
Pensa di poter vincere la classifica cannonieri?
"Nessuno l'ha mai vinta per cinque volte, non nascondo che sia un obiettivo. È un sogno che va coltivato con il lavoro di squadra".
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