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Caro-stadio, l’iniziativa dei tifosi della Lazio: nasce il “biglietto sospeso”

redazionecittaceleste

L'idea prende spunto da un'associazione di tifosi biancocelesti e ha già ricevuto diversi apprezzamenti: ottimi numeri in 24 ore, i dettagli

Nell’anno del ritorno dei tifosi negli stadi italiani, c’è una nota stonata a rovinare la situazione: l’aumento del prezzo dei biglietti. Cosa che, probabilmente, era anche prevedibile e inevitabile. Ma sta di fatto che in questi primi mesi si sono visti prezzi altissimi e insostenibili, soprattutto in assenza della possibilità di sottoscrivere abbonamenti. In quest’ottica, in casa Lazio le novità sono attese a breve ma, intanto, arriva un’altra bellissima iniziativa dei tifosi biancocelesti. 

Il biglietto sospeso

Più precisamente, l’iniziativa è stata ideata da Lazio e Libertà, associazione di tifosi biancocelesti nata da quasi due anni. L’associazione, prendendo spunto dall’ormai diffusissimo concetto ideato a Napoli del caffè sospeso, ha sviluppato l’idea del biglietto sospeso. Il concetto è lo stesso del caffè: i tifosi biancocelesti più agiati pagheranno l’ingresso allo stadio a chi, invece, non potrebbe altrimenti permetterselo. Idea che dimostra ancora una volta ciò che davvero caratterizza l’identità dei tifosi biancocelesti, al di là di ciò che invece si tende a generalizzare. E, soprattutto, idea che è piaciuta a tal punto da aver raccolto in sole 24 ore una somma pari a oltre 20 biglietti per la partita contro i bianconeri. Non sono mancati, inoltre, apprezzamenti e messaggi da parte di altre tifoserie, anche straniere come quella del San Paolo in Brasile.

Le parole del presidente dell’associazione

La notizia è riportata da Leggo, che ha anche intervistato Giannandra Pecorelli, presidente dell’associazione Lazio e Libertà. Queste le sue parole: “L’obiettivo del nostro fondo è quello di acquistare biglietti per la partita di sabato 20 novembre a chi aveva già rinunciato. Il prezzo dei tagliandi è un problema comune a tutte le squadre. Noi abbiamo deciso di affrontarlo democraticamente, aiutandoci a vicenda e sperando che questa filosofia si diffonda nel tifo italiano. Non vogliamo stereotipi, né inutili violenze o contrasti con i club. Noi proponiamo, non chiediamo. Sarebbe bello se dal nostro progetto ne nascessero altri in Italia, magari anche cercando sponsor che sostengano l’iniziativa”.