Ieri sera la Lazio, nonostante una buona prestazione, è uscita ai quarti di finale a San Siro contro l’Inter. Decisivi i gol di Arnautovic (da annullare per fuorigioco di De Vrij) e il rigore di Calhanoglu.
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Lazio, contro l’Inter Isaksen il motore dei biancocelesti
C’è, tuttavia, una nota positiva: Gustav Isaksen si è dimostrato ancora una volta il più pericoloso in campo; a San Siro, le sue gambe hanno viaggiato a una velocità diversa. In uno stadio del genere la prestazione di personalità vale il doppio: una delle note positive di mister Baroni, a prescindere dall'eliminazione. Martinez l'ha murato due volte, forse nella ripresa poteva concludere meglio, aveva puntato e saltato l'uomo prima di trovarsi murato dalla difesa dell’ex Inzaghi.
Il danese era stato pericoloso già nel primo tempo, suo lo spunto di inizio partita: un tiro diagonale uscito di pochi centimetri proprio per i un tocco del portiere interista. Nelle ultime tre gare è stato sempre tra i migliori di Baroni: la maggior parte delle azioni più promettenti sono passate per i suoi piedi. Per questo poi il tecnico toscano, ad un quarto d’ora dalla fine, ha deciso di cambiarlo per far esordire Arjon Ibrahimovic.
L’allenatore toscano spera che la prestazione di ieri al Meazza possa ripeterla anche nel weekend, quando a San Siro la Lazio verrà ospitata dal Milan, allenata da un altro ex: Sergio Conceiçao.
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