cittaceleste news interviste Pedro: “Brutta partenza, ora testa al derby. Lazio? Grazie a Sarri…”

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Pedro: “Brutta partenza, ora testa al derby. Lazio? Grazie a Sarri…”

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Le parole dell'attaccante spagnolo, intervenuto ai microfoni di Dazn per analizzare l'avvio di stagione della Lazio e il derby della Capitale
Edoardo Benedetti Redattore 

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Intervenuto ai microfoni di DaznPedro ha commentato l'avvio di stagione biancoceleste e analizzato il momento vissuto dalla sua Lazio prima del derby della Capitale, in programma domenica alle ore 12:30. Queste le sue parole: "È vero che abbiamo iniziato male, soprattutto dopo questa sconfitta contro il Sassuolo. Una brutta sconfitta. Dobbiamo continuare, abbiamo una bella opportunità di fare una bellissima partita nel derby. Sarà tosto, sicuramente: stiamo lavorando bene in settimana per preparare la partita. Speriamo di fare una bella prestazione per ottenere la vittoria, sarà difficile.

Derby? È una partita diversa, importante non solo per il calciatore ma anche per i tifosi, la città, la società. Sono pronto, sono partite speciali che mi piace tanto giocare. Spero di fare una bellissima prestazione e aiutare la squadra. Se vogliamo fare una bella prestazione dobbiamo metterci tutta la stessa mentalità e la stessa concentrazione. Il derby di Roma si vive di più, con più passione. Già si sta parlando da settimane, anche a inizio stagione la gente ti ferma per parlarne. I veri laziali lo vivono con tanta passione, oggi è difficile ma fanno lo sforzo di seguirci in ogni partita. Dobbiamo dare questa risposta e lasciare tutto dentro la partita.

Va messo tutto il nostro impegno per non deludere i tifosi. Sarri? Lo conosco dai tempi del Chelsea. Una persona con un carattere speciale, un grande uomo. Come allenatore: ha tanta esperienza, ha vinto sia al Chelsea che alla Juventus, ha fatto un buon campionato anche con Napoli ed Empoli. Per noi è ottimo avere un allenatore di questo livello, può dare una bella spinta in avanti alla Lazio per il futuro. La canzone di Raffaella Carrà? Sì, ma non pensavo diventasse così, sotto la curva con i tifosi ma anche per strada. È un ricordo che porterò sempre nel cuore, meraviglioso per me.

Per lo Scudetto del Napoli non mi sono arrivati regali, solo tanti messaggi. È stato divertente, io ho fatto solo quello che dovevo fare. Un bell'aneddoto, che ricordo con simpatia. I tifosi del Napoli ancora mi ringraziano. Hanno meritato di vincere, hanno fatto un ottimo campionato. Lazio senza Europa? Io preferisco sempre giocarla, è vero che magari non c'è tempo per recuperare. A volte si dice sia meglio giocare due partite a settimane, a volte solo una: io mi sono abituato a giocare di più durante la settimana, l'ho fatto per tutta la mia carriera.

Quest'anno è così, bisogna affrontarlo bene perché non abbiamo altre opportunità di giocare e dobbiamo stare molto concentrati per arrivare dove vogliamo in campionato. Subentrato? È difficile gestire questo, a volte sei in un buon momento di forma, fai assist e gol. E vuoi giocare di più, ma devi accettare questo ruolo mentalmente e cercare di aiutare sempre la squadra. Devi lavorare mentalmente, magari hai trentacinque minuti a disposizione e devi dare il massimo. Serve anche una buona condizione fisica, l'età è un fattore importante.

Se si gestisce bene questo aspetto puoi continuare la tua carriera fino a età avanzate, come Modric al Milan. Serve gestire la vita fuori dal campo: dormire bene, mangiare bene e allenarsi. Qui sto molto bene e sono felici, penso che tutti i compagni volessero che io rimanessi. L'anno scorso è stata una bella stagione, è vero che non siamo entrati in Europa alla fine ed è un peccato per noi. Alla fine abbiamo fatto un bel lavoro, l'affetto della gente e della società mi ha portato a rinnovare con la Lazio.

Non so se sarà il mio ultimo anno, voglio sfruttare ogni momento a disposizione. Poi si vedrà. Post-carriera? Il primo anno vorrei riposare e stare con la famiglia. Ancora non ci ho pensato bene. Voglio stare con la mia famiglia, che ora è Barcellona e che ho dovuto lasciare lì. È stato difficile, starò un po' con loro e poi vedrò se fare qualcosa legato al calcio. Magari l'allenatore, magari un'altra cosa: sono una persona dinamica, attiva. Sicuramente farò qualcosa"