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Nazionale, non ce la fa Immobile: lascia il ritiro, al suo posto Scamacca

redazionecittaceleste

Le parole di Ciro Immobile in conferenza stampa con l'Italia

AGGIORNAMENTO ORE 17:55 - Non basta il 10% per compiere un nuovo miracolo a Ciro Immobile: il capitano biancoceleste è costretto per la seconda volta consecutiva a rinunciare alla Nazionale. I problemi fisici, infatti, lo hanno costretto ad abbandonare il ritiro e fare ritorno a Formello, dove sarà affidato alle cure dello staff medico della Lazio. Al suo posto convocato Scamacca.

AGGIORNAMENTO ORE 17:40 - Arrivano nuove informazioni, sempre da Sky, in merito alle condizioni di Ciro Immobile. Il capitano della Lazio avrebbe accusato infatti un fastidio al polpaccio che oggi gli ha impedito di scendere in campo per allenarsi. Secondo Sky, le possibilità di vederlo in campo venerdì non supererebbero il 10%.

AGGIORNAMENTO ORE 17:20 - Alla determinazione delle parole, è seguita la sfortuna degli eventi. Secondo quanto riferito da Sky, Ciro Immobile non sarà del match contro la Svizzera per via di problemi fisici. Una brutta notizia anche per Sarri, sicuramente in apprensione per il suo capitano. Situazione da monitorare.

La conferenza stampa

Nel secondo giorno di ritiro a Coverciano è toccato ad uno dei calciatori convocati da mister Mancini parlare in conferenza. Stavolta è stato il turno di Ciro Immobile. Ecco come il bomber della Lazio ha risposto alle domande postegli dai giornalisti.

Sei arrabbiato per essere a volte nel mirino della critica?

"Innanzitutto sono contento di essere tornato. Ringrazio il ct per le bellissime parole, mi hanno fatto piacere. Le critiche quando indossi questa maglia fanno parte del gioco, con la Lazio sto facendo numeri importanti e cerco di fare il massimo anche con questa maglia".

Su Sarri...

"Con mister Sarri ho un gioco completamente diverso rispetto a prima. Il modo di giocare alla Lazio mi aiuta anche qui in Nazionale. A ottobre non c'ero, ma ora cercherò di mettere tutto me stesso in campo per queste due gare. Sono partite importanti, difficili, vogliamo raggiungere l'obiettivo come sempre fatto".

Ancora sulla sofferenza dopo le critiche...

"Non lo nego, un po' la sento. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui ma non si possono paragonare, qui giochiamo 7-8 gare l'anno e magari arrivi in una condizione non proprio buona. Io vorrei fare gli stessi gol, ma non tutto ciò che desideriamo ci riesce. Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamento degli altri, sembrava io non facessi dei 26 dell'Europeo e questa è una cattiveria bella e buona. Sono soddisfatto per quanto faccio con questa maglia, le prestazioni sono buone ma so che devo fare qualche gol in più".

Sulla festa all'Olimpico...

"E' stata bellissima e diversa, ricevere dai ragazzi delle Curva Nord un premio dopo l'ultimo record è stato davvero bello, aver raggiunto un mito come Piola".

C'è qualcuno in questa Nazionale che ha bisogno di essere coccolato? E su venerdì...

"Io ho bisogno di essere coccolato, è vero, ma credo che per la maggior parte dei giocatori è così. Qui cercano sempre di farlo e questo mi rende felice, mi da ancora quella carica in più per dimostrare anche con questa maglia il mio valore. Lo è stato a settembre, il mister mi è venuto vicino ricordandomi che sono campione d'Europa e che non devo dimostrare nulla. Questo mi ha dato una carica in più. Ora avremo una gara molto importante, non voglio passare per i play-off perché ho bruttissimi ricordi".

Su Belotti...

"Ha avuto un infortunio all'inizio, forse l'ha un po' penalizzato. Ora sta tornando, ora ha fatto il 100esimo gol in Serie A e sono ultrafelice per lui. Noi ci parliamo sempre, ci diciamo che la Nazionale ha bisogno di noi, dei nostri movimenti e dei nostri gol".

I compagni in Nazionale dovrebbero cercarti di più?

"Questo discorso si può fare quando la squadra non vince. Quando non vince ha probabilmente bisogno di più da me, ma quando la squadra vince l'Europa anche se non sono protagonista principale come alla Lazio va bene così. Io posso anche non segnare mai, ma la squadra deve vincere. A volte bisogna anche sapersi mettere da parte, i miei numeri con la Lazio sono eccezionali e alla Lazio i miei gol sono il bene della squadra. Qui forse c'è meno bisogno dei miei gol, ma si vince lo stesso, sono soddisfatto, poi fin quando lo è il mister siamo a cavallo".

Ancora su Sarri...

"Rispetto allo scorso anno non gioco più con uno vicino. Questo mi cambia, così come in Nazionale. Il mister mi dice che potrei segnare anche di più perché a volte attacco l'area sempre allo stesso modo. Stiamo provando anche un gioco come vuole lui, all'inizio abbiamo fatto anche un po' di fatica ma ora ci stiamo riuscendo. All'inizio gli ho chiesto anche se fossi io il problema, ma lui mi ha detto sempre di no. Io non ho tra le mie caratteristiche l'andare incontro alla squadra, ma ne ho altre".

Il mondiale come chiusura di un cerchio?

"Beh si, sarebbe il gran finale. Vivere questa maglia in queste competizioni e nella quotidianità è la cosa più bella del mondo per chi fa questo mestiere. La partecipazione al mondiale è una cosa a cui teniamo tutti tantissimo, stiamo lavorando per raggiungerla il prima possibile. Dopo la delusione del 2017 non può essercene un'altra".

Sul disastro del 2017 e sui discorsi con Mancini durante la gara...

"Se il ricordo del 2017 mi condiziona? No, assolutamente no. L'ho cancellato dalla mia memoria, va eliminato anche perché ti crea pressioni inutili. Il mister che mi richiama succede anche alla Lazio con Sarri, ma non è nulla di particolare. Sono cose di campo. Sono degli accorgimenti ed è il ruolo dell'allenatore".

Sulla classifica marcatori e sulla Svizzera...

"Simeone e Vlahovic stanno facendo bene, così come Dzeko. Vincere la classifica marcatori in Italia è sempre difficile. Per quanto riguarda la gara con la Svizzera, è una gara difficile. Pressano molto e l'abbiamo visto nel match d'andata, anche se lì abbiamo disputato una buona gara. Bisogna migliorare nella finalizzazione rispetto alla gara d'andata, ma per quanto riguarda il gioco la squadra ha fatto una buona gara".

Che gol sogni di realizzare e che emozione sarà giocare all'Olimpico?

"Sarà una cosa meravigliosa, anche perché sono capitano della Lazio e ci torno con la Nazionale. Il gol che sogno di fare è il prossimo, poi quello dopo ancora e così via".

Sono andati via CR7 e Lukaku, tu sei sempre al tuo posto. Possiamo dire che sarai tu il centravanti in Qatar?

"Io voglio esserlo, ovvio. Questo è un sogno e un obiettivo, e i sogni e gli obiettivi vanno perseguiti. Ho sempre fatto così, sognavo di diventare calciatore e di fare l'attaccante, poi la Scarpa d'Oro e l'Europeo. Mia mamma mi dice sempre che sono testardo e voglio sempre vincere, può essere sfavorevole per mia moglie ma favorevole per me. E' bello porsi degli obiettivi e cercare sempre di raggiungerli, non ho rimpianti o rimorsi per quello che ho fatto".