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Sul palco della Casina di Macchia Madama, dove si sono riuniti i protagonisti del secondo Scudetto della storia biancoceleste, è intervenuto anche Roberto Mancini. Di seguito le parole dell'ex Lazio in merito alla vittoria del Tardini contro il Parma:
"Almeyda non faceva tanti gol così. Lui aveva estro. Sinisa mi ha mirato e io ho messo solo il tacco. In allenamento, una settimana prima avevamo provato la stessa identica cosa. Sinisa era straordinario sui calci da fermo e sui calci d'angolo. Ci conoscevamo dai tempi della Samp, ma ci è voluta anche un po' di fortuna. Sapevo dove poteva mettere la palla. Cena pagata per l'assist a Salas? Lui doveva pagare la cena al portiere dello United (ride, ndr.). È stata una squadra cha ha vinto poco per i giocatori che aveva. Meritavamo lo Scudetto l'anno prima, ma il calcio è imprevedibile. Resta una squadra indimenticabile
Ritiro? Non mi ricordavo neanche più che fosse il giorno del mio ritiro, il campionato era più importante. Venivo da tanti anni alla Samp. La speranza era quella di vincere il più possibile e i sette trofei sono stati straordinari, così come i giocatori. Per questo penso che abbiamo vinto poco. Il motto di quella Lazio era: 'Vabbè andiamo a giocare fuori casa, che ce frega tanto torniamo a Roma'. Bisogna avere la mentalità giusta per arrivare a qui traguardi. Io ci credevo, bisogna crederci sempre fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Ho pensato di poter vincere lo Scudetto dopo la vittoria con il Piacenza".
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