cittaceleste news Lazio, Abodi: “Flaminio? Il commissario può intervenire sui vincoli, ma…”

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Lazio, Abodi: “Flaminio? Il commissario può intervenire sui vincoli, ma…”

Andrea Abodi
Le dichiarazioni del Ministro per lo Sport e per i Giovani, intervistato dal Corriere dello Sport, in merito alla situazione stadi in Italia
Stefania Palminteri Redattore 

Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e per i Giovani, è stato intervistato dal Corriere dello Sport ed ha parlato della situazione stadi in Italia verso EURO2032. Dal nuovo commissario al progetto Flaminio, di seguito le sue dichiarazioni:

Ministro, in che modo il commissario potrà accelerare gli iter? 

"Abbiamo previsto ampi poteri per pianificare, coordinare e realizzare gli interventi. Potrà definire piani di intervento approvati dal governo, agire con poteri sostitutivi e in deroga a molte leggi, escluse le norme penali, antimafia e quelle derivanti dai vincoli europei, oltre a rilasciare un’autorizzazione unica che sostituisca tutti i permessi previsti, consentendo anche espropri. Potrà nominare sub-commissari, sostituirsi agli enti inadempienti e avvalersi della nostra società Sport e Salute, anche come centrale di committenza".

In che modo il governo misurerà il suo operato? 

"Sull’attuazione del programma che presenterà e sulla capacità di fare in modo che si aprano e si chiudano i cantieri, producendo l’effetto di una nuova generazione di stadi al centro di interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana".

Perché è stato scelto Massimo Sessa? 

"Perché è un ingegnere di riconosciuta competenza e autorevolezza, che presiede il Consiglio Superiore dei lavori pubblici, tra i più qualificati esperti del settore, che conosce la materia come pochi. Ha un mandato di 7 anni".

Il ruolo del subcommissario non rischia di gravare sui sindaci, aumentando le loro responsabilità? 

"La regia e il coordinamento sono del Commissario, che li esercita con gli strumenti amministrativi in deroga che la legge gli attribuisce e con la relativa struttura tecnica. Potrà avvalersi della collaborazione dei sindaci, sia che venga affidato loro il ruolo di subcommissari o meno. Ma al di là di questa opzione tutti sono interessati a usufruire dello strumento pensato dal Governo che per la prima volta, con una progettualità di sistema, mette a disposizione il valore della semplificazione".

In Italia c’è già una legge sugli stadi. Quali sono i suoi limiti e perché in questi anni non ha favorito la costruzione di nuovi impianti?

"La legge, varata dodici anni fa e migliorata a più riprese, non incide sulle volontà, la determinazione, le capacità di operare e collaborare dei club e delle amministrazioni comunali. Pur rappresentando storie diverse, Juventus, Udinese e Atalanta hanno dimostrato che chi ha voluto e saputo fare, ha portato a casa il risultato. Io negli ultimi due anni ho reso più efficaci le norme prevedendo che le compensazioni commerciali e industriali fossero delocalizzabili rispetto allo stadio, naturalmente nello stesso comune, e ho previsto il riconoscimento degli stadi come infrastrutture strategiche nazionali, con tutti gli affetti positivi di questo status".

E i fondi? 

"Il Commissario potrà contare sul Fondo Equity che verrà costituito a breve, di concerto con il MEF e anche con il MIT, con una base iniziale di almeno 150 milioni, al quale concorreranno anche altri soggetti e farà parte di un portafoglio di strumenti a beneficio dei piani economico-finanziari delle iniziative pubblico-private".

Lo stadio Flaminio ha dei vincoli che ostacolano la sua riqualificazione. Il commissario può intervenire su questi aspetti? 

"Certamente sì, perché il decreto di nomina del Commissario prevede il suo diretto intervento per gli stadi delle città candidate a Euro32, ma sono convinto che il problema dei vincoli possa in ogni caso essere valutato insieme alla Soprintendenza con spirito costruttivo e collaborativo. Di sicuro, però, è necessario che i promotori presentino la documentazione prevista, a partire dal progetto di fattibilità, corredato da un piano economico finanziario asseverato. Il Flaminio, di proprietà del Comune di Roma, in ogni caso non può attendere altro tempo per ritrovare la dignità e la funzionalità perdute tredici anni fa".

L’Italia porterà 5 stadi a Euro 2032. Due sono già pronti (Roma e Torino), uno è finanziato coi fondi del PNRR (Firenze). È una rivoluzione parziale. Non doveva essere un’occasione per cambiare il volto infrastrutturale del Paese? 

"Per l’Olimpico Sport e Salute ha previsto significativi investimenti per un piano di ulteriore qualificazione già presentato, con grandi apprezzamenti, anche alla UEFA e alla FIGC. Lo stadio della Juventus va già bene così, dopodiché gli altri tre stadi saranno scelti dalla Federazione e proposti a ottobre 2026 dopo una vera e propria competizione tra Firenze, che ha già il cantiere aperto su impulso dell’amministrazione, Milano, Bologna, Cagliari, Napoli, Salerno e Palermo che hanno progetti in movimento. Hanno manifestato interesse a Euro 2032 anche Genova, Verona e Bari. Inoltre, fuori dalla selezione, ci sono gli stadi di Venezia, del quale è stato aperto il cantiere la settimana scorsa, Empoli, dove si è esaurita la prima fase dell’iter amministrativo, mentre si sta muovendo la progettualità a Como. Mi sembra un bel cambio di passo, non vi pare?".