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Lazio, dal 2026 addio all’indice di liquidità. Ecco quali parametri conteranno
L'indice di liquidità bloccato frena il mercato. Corsi e ricorsi in casa Lazio che, in maniera ciclica, vede riproporsi l'indicatore di liquidità come freno alle possibili operazioni. A gennaio aveva impedito di prendere Belahyane e Provstgaard, con il presidente Lotito che che li ha acquistati con una formula conveniente ma estremamente particolate: arrivo gratis con pagherò. Non a caso il mercato attuale della Lazio fin qui consiste nei soli rinnovi di Pedro e Vecino.
Oggi la società è chiamata ad alleggerire il monte ingaggi perché ha 28 giocatori sotto contratto e, dal punto di vista strettamente regolamentare, non potrebbe neanche iscriverli alla lista della prossima Serie A. La grande necessità dei biancocelesti è quello di liberare risorse per acquistare ma, stando alle regole, anche con l'indice di liquidità bloccato si può procedere a patto che l'operazione in entrata sia la stessa di quella in uscita per modalità e cifra.
Sebbene dunque l'indice di liquidità da anni ormai condizione sensibilmente le sessioni di mercato della Lazio, la svolta è ormai vicina. Questa è infatti l'ultima estate in cui gli acquisti verranno condizionati dalla disponibilità di cassa delle squadre. A partite dal prossimo gennaio infatti si dirà addio all'indicatore di liquidità e farà fede il rapporto tra costo allargato del lavoro e ricavi che, stando alle norme Uefa, non potrà superare l'80%, riducendosi al 70% dalla stagione 2026/27. Per questo adesso, in assenza di aumenti di capitale, abbassare il monte ingaggi è quanto mai fondamentale.
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