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Lazio, Agostinelli: “Insidia sintetico. Taty? Non rischierei, le rotazioni…”

Agostinelli
Le parole dell'ex centrocampista biancoceleste sul match valido per l'andata dei quarti di finale di Europa League tra Bodo/Glimt e Lazio
Edoardo Benedetti Redattore 

Intervenuto ai microfoni di RadioseiAndrea Agostinelli ha presentato il match valido per l'andata dei quarti di finale di Europa League tra Bodo/Glimt e Lazio alla vigilia. Tra gli argomenti toccati dall'ex centrocampista biancoceleste, ovviamente, l'insidia del terreno sintetico dell'Aspmyra Stadion e le condizioni fisiche di Taty Castellanos. Queste le parole di Agostinelli: "Bodo/Glimt-Lazio? Il campo sintetico è  un’insidia per i biancocelesti. I norvegesi, ovviamente, sono abituati a questo contesto, soprattutto dal punto di vista climatico. Immagino che Baroni ci abbia già lavorato in settimana sul sintetico, a Formello. È prassi, quando giochi su un terreno dove il pallone corre più veloce. 

Atalanta? Ero convinto fosse il momento migliore per incontrarla. Non stanno bene fisicamente, qualcosa s’è rotto. La Lazio ha vinto, questo è quello che conta. Non rischierei Castellanos contro il Bodo. Non è solo una questione di campo sintetico, ma anche di temperature che sono molto rigide. Lo farei riposare, parliamo di un giocatore fondamentale per il gioco della Lazio, in Norvegia mi affiderei a Dia e Pedro. Non parliamo dell’attaccante più forte di sempre, ma di uno su cui è stato costruito l’impianto di gioco di una squadra intera. Servirà cautela. In Europa abbiamo visto squadre alla portata della Lazio, ma che hanno un ritmo diverso. La qualità migliore di queste squadre è l’intensità. 

Rotazioni? La Lazio ha fatto solo tre punti in meno della terza in classifica, quindi è evidente che la strategia di Baroni abbia pagato dividendi. Questa squadra paga caro i due ko con Inter e Bologna, per il passivo. I risultati generali sono assolutamente positivi, invece. Bravo l'allenatore a trovare la chiave per coinvolgere tutti senza rinunciare ai risultati, ottenendoli proprio grazie a questo turnover. Tchaouna? Non è detto che tutti i giovani debbano sbocciare e subito, però attenzione a dare giudizi affrettati. Bisogna aspettare almeno una stagione per provare a raccogliere i frutti. Quando investi sui giovani non hai scelta, devi portare pazienza attendendo la loro definizione. A volte anche la formazione tattica viene fuori, tempo al tempo. Ora il nocciolo della questione è tirare fuori le sue qualità".