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Lazio, parla Angelo Gregucci: “Finalmente risultati in difesa. Su Sarri…”

redazionecittaceleste

Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto Angelo Adamo Gregucci, storico difensore della Lazio anni '80, amato e ricordato dai tifosi

Ai microfoni di Lazio Style Radio, è intervento Angelo Adamo Gregucci. Lo storico difensore ha giocato nella Lazio per ben 7 anni, dal 1986 al 1993. Con ben 187 presenze e 12 reti, l'ex giocatore fa parte delle colonne storiche della squadra biancoceleste. Insieme a Paolo Di Canio, Lionello Manfredonia e Bruno Giordano, ha rappresentato uno dei giocatori fondamentali per il club negli anni '80, in uno dei periodi più duri per la società. Gregucci arrivò infatti nel '86, durante il periodo di latenza in Serie B. Dopo aver rischiato persino di andare in C, la Lazio seppe rialzarsi e tornare in Serie A, per salutare per sempre il campionato cadetto. Angelo ha parlato dell'attuale situazione del club, soffermandosi su diversi aspetti.

 

La retroguardia

Da esperto difensore qual è e qual è stato, Gregucci ha voluto concentrarsi sull'attuale fase difensiva biancoceleste. "Il lavoro organizzativo del tecnico è iniziato 15 mesi fa. Pur essendo metodico e martellante finalmente si vedono i risultati in campo. È un fattore più che normale. Quando si lavora con una squadra ci vuole tempo per assimilare i meccanismi. Romagnoli oltre ad essere bravo ci mette l’anima, mentre Casale e Gila hanno bisogno ancora di rodaggio". Angelo ha poi speso parole al miele anche per il centrale Patric. "È cresciuto tantissimo, sta garantendo un impegno lodevole a prescindere dallo schieramento tattico. Di questo passo potrà essere titolare tutto l’anno. Sta dimostrando di essere affidabile, ma come è logico che sia ogni tanto fa qualche errore. Inoltre si notano dei progressi nel tempo di intervento, per questo riesce anche a spiccare nel gioco aereo pur non essendo troppo alto".

Sarri e Immobile

Gregucci ha avuto anche esperienze come allenatore e ha voluto dire la sua anche sul collega Maurizio Sarri: "Sicuramente si è adattato ai giocatori che ha disposizione. Con un attaccante come Immobile e giocatori come Pedro, Zaccagni e Felipe Anderson è giusto attaccare la profondità anziché fare possesso palla. Per questo mi aspetto anche dagli esterni un maggiore apporto in termini realizzativi. Siamo abituati troppo bene con Ciro che fa sempre moltissimi gol. Mi auspico una divisione più equa delle marcature al termine della stagione". Infine, ha concluso l'intervista con Immobile: "In Nazionale ci sono equilibri diversi, a prescindere dalle critiche che ha ricevuto, vedendo alcuni allenamenti degli azzurri ho visto un’intesa pazzesca tra Immobile, Insigne, Verratti e Jorginho che mi ha davvero impressionato. Bisogna guardare anche questi aspetti oltre ai moduli".