Dopo le prime tre amichevoli, la Lazio ha mostrato di aver gettato solide basi per l'organizzazione difensiva. Il tecnico è soddisfatto, dall'altra parte le note dolenti rimangono: l'assenza di una manovra fluida e le pochissime reti siglate in questi primi test.
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Lazio, l’attacco è un rebus. Un dato fa riflettere mister Sarri
In totale sono quattro: tre contro la Primavera e un rigore di Guendouzi all'ultimo minuto contro l'Avellino. A centrocampo Maurizio Sarri non ha più un dieci come Luis Alberto, capace di lanciare il tridente, ma punta sullo strappo di Dele-Bashiru: qualità che c'entra ben poco con la filosofia dell'allenatore.
Il digiuno del gol non si sblocca: né con Castellanos né con Dia. Entrambi si muovono a vuoto e non vengono serviti: l'unica palla in profondità contro il Fenerbahce è arrivata da Cataldi per il Taty. Il reparto offensivo è piuttosto sterile e in aggiunta va anche recuperata la condizione di Zaccagni. Contro il Galatasaray è necessario sbloccarsi.
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