Cinque gol in cinque partite, uno dei quali realizzato da Provedel nel finale di partita contro l'Atletico Madrid. Questo il dato preoccupante dell'attacco biancoceleste in questo inizio di stagione. Numeri che, inevitabilmente, incidono anche sulla classifica degli uomini di Maurizio Sarri e che devono cambiare al più presto. Il focus principale in questi giorni è incentrato su Ciro Immobile, che dopo il settimo gol in altrettanti "esordi" stagionali con la maglia biancoceleste non ha più timbrato il cartellino. Un digiuno appesantito dall'enorme occasione avuta e non sfruttata contro l'Atletico Madrid a inizio ripresa. La sterilità offensiva della Lazio è più profonda, e lo dimostrano anche i numeri e la pericolosità offensiva di Felipe Anderson e Zaccagni.
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Lazio, attacco spuntato: la svolta passa da Felipe e Zaccagni
Una delle chiavi principali del gioco offensivo di Sarri è da sempre l'imprevedibilità dei suoi esterni offensivi. Le giocate di Insigne e i tagli mortiferi di Callejon a Napoli, le combinazioni Hazard-Pedro al Chelsea fino al nuovo ruolo ritagliato a Dybala ai tempi della Juve che ha permesso all'argentino di vincere il premio di MVP della Serie A nel 2020. Un canovaccio tattico che si è rivisto anche a Roma, dove Felipe Anderson è rinato e dove soprattutto è esploso definitivamente il talento di Mattia Zaccagni. Ben 19 gol e 8 assist per i due esterni in Serie A la scorsa stagione, oggi il bottino recita 0 gol e 2 assist. Le giocate di Felipe a Napoli sono le uniche che hanno acceso l'attacco biancoceleste. Un attacco a cui però non mancano solo i gol.
A questa Lazio manca lo sprint, manca quel guizzo in grado di spaccare in due le difese avversarie. Si è visto perfettamente con l'Atletico Madrid, chiuso nel suo fortino difensivo come ama fare da oltre un decennio. La Lazio ha cercato i suoi esterni che, purtroppo, non hanno lo spunto dei giorni migliori e c'è un dato che lo testimonia chiaramente. Lo scorso anno la coppia Felipe-Zaccagni ha fatto registrare tre dribbling di media a partita (oltre il 40% dei dribbling totali della Lazio). In queste prime quattro giornate il dato complessivo è di sei dribbling totali, tre a testa, per una media 1.5 dribbling a partita. Un dato che certifica come sugli esterni la Lazio non stia facendo la differenza che riusciva a fare un anno fa. Il resto è fatto dalla precaria condizione fisica di Pedro e dall'inserimento soft che Sarri ha riservato a Isaksen. Il Comandante insisterà ancora su Felipe e Zaccagni, adesso sta a loro due ritrovare le giocate e i dribbling di un anno fa.
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