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Ballotta: “Alla Lazio il momento più importante della mia carriera. Con il Bologna…”
Intervistato dal Corriere dello Sport, l'ex portiere della Lazio Marco Ballotta ha parlato della sua esperienza in biancoceleste e della prossima sfida con il Bologna. Di seguito le sue dichiarazioni:
"Ho giocato sei anni a Roma ed è stato il momento più importante e intenso della mia carriera. Credo di essere riuscito a lasciare un bel ricordo e mi sono tolto delle belle soddisfazioni".
Ma la sua carriera è iniziata a Bologna?
"Al Bologna ho iniziato e alla Lazio ho finito. Due bellissime esperienze, due piazze alle quali sono molto legato. Con i rossoblù ho iniziato davvero a capire che potevo diventare un calciatore professionista".
Come iniziò la sua avventura?
"Io giocavo nella squadra del mio paese, il Crespellano. Una volta un osservatore del Bologna venne a vedermi. Ma fatalità, in quella partita mancava il nostro centravanti e il tecnico decise di mettermi in attacco. E feci anche gol. L'osservatore dei rossoblù andò dal nostro dirigente e chiese spiegazioni. 'Scusi, ma Ballotta non era il portiere?'. Quando gli venne spiegata la situazione, decise che sarebbe tornato a vedermi in un'altra occasione. A fine anno poi feci un provino e andò bene".
A Bologna non ha mai esordito tra i professionisti. Come mai?
"Ho fatto tutte le giovanili, sono arrivato in prima squadra e andai in panchina, come dodicesimo. Poi la società iniziò a mandarmi in prestito per fare esperienza. Quando arrivò il nuovo presidente, Corioni, decise di puntare su un gruppo ristretto di calciatori e lasciò scadere i contratti dei calciatori in prestito".
Ricorda la prima chiamata della Lazio?
"Giocavo con la Reggiana e mi arrivò la proposta dei biancocelesti. Quando seppi che a volermi era stato Zoff non ci ho pensato su due volte. Era il mio idolo da bambino. Mi sono ritrovato a trattare con lui il mio ingaggio e mi sembrava un sogno. Ricordo ancora che quando fummo uno di fronte all'altro, mi chiese di fargli una proposta. Io dissi che avrei accettato quello che lui riteneva giusto. E mi arrivò un'offerta superiore a quella che immaginavo e speravo. Alla Lazio ho vissuto un'esperienza magica".
Nei primi tre anni arrivarono uno scudetto, una Supercoppa europea, una Coppa delle Coppe, due Coppa Italia e una Supercoppa italiana...
"Eravamo una grande squadra, ben costruita. Che ha vinto tanto, ma che poteva fare ancora di più di quello che ha fatto. Soprattutto in Europa. Una squadra piena di campioni, con tanta qualità e tanta ambizione".
La sua partita più bella?
"Dal punto di vista dell'importanza dico Juve-Lazio, nell'anno dello scudetto. La gara che ci riportò a meno tre dai bianconeri e che vincemmo con il gol di Simeone. In generale però io ricordo Napoli-Lazio di Coppa Italia nella prima stagione. All'andata vincemmo 4-0 e a Napoli eravamo sotto 3-0. Nel finale feci due o tre interventi che salvarono il risultato e la qualificazione. Alla fine vincemmo quella Coppa".
Nel 2005 il ritorno alla Lazio. Sembrava destinato a chiudere da terzo portiere...
"E invece l'ultima stagione mi sono ritrovato a giocare trentanove partite da titolare. E a fare la Champions League".
La gara che ricorda con maggior soddisfazione di questa sua seconda avventura laziale?
"Ce n'è stata una con l'Udinese in cui ricordo di essere riuscito a parare tutto".
Se da giovanissimo a Bologna le avessero detto che a 44 anni si sarebbe ritrovato a giocare in Champions League al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, ci avrebbe creduto?
"Io non ho mai pensato a quello che sarebbe accaduto dopo. Mi sono sempre concentrato sul presente e sono sempre stato convinto che allenandomi bene sarei potuto arrivare lontano. E alla fine devo dire che è stato proprio così".
Oggi farebbe la fortuna di Sarri, che ama far giocare con i piedi il suo portiere...
"Diciamo che sono stato un precursore, o forse che ho sbagliato epoca (ride, ndr). Battute a parte, credo che mi sarei trovato bene nel calcio di oggi: sia con Sarri che Italiano, che considero due ottimi tecnici".
Domenica c'è Lazio-Bologna?
"Sono due squadre in forma. I rossoblù stanno facendo bene e credo che il ko con la Cremonese sia stato un episodio. È stato un mezzo assedio e meritavano di più. La Lazio è in ripresa e sta vivendo un buon momento: i biancocelesti hanno Sarri poi, che è un ottimo allenatore. Sono convinto che sarà una gran bella gara. Molto equilibrata".
Che gara si aspetta?
"Una partita divertente. Sono due squadre che amano giocare a calcio, con la propria mentalità. Sono convinto che sarà una bella sfida".
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