news

Lazio, Baroni e il centrocampo senza ruoli fissi: Belahyane è l’uomo in più

Belahyane
L'arrivo di Reda Belahyane in biancoceleste offre maggiori possibilità di turnover e di variazioni tattiche nel centrocampo di Marco Baroni
Edoardo Pettinelli Redattore 

L'arrivo di Reda Belahyane in biancoceleste cambia le carte in tavola per mister Baroni. Il tecnico biancoceleste, all'inizio della sua avventura nella Capitale, aveva fondato su tre princìpi fondamentali la creazione della nuova Lazio. Linea a quattro in difesa, centrocampo senza ruoli fissi e la propensione a un gioco più offensivo. Criteri, poi, rivalutati e corretti nel corso della prima parte di stagione: ad alcune richieste hanno seguito stravolgimenti, legati sia al mercato della sessione estiva che a necessità occorse durante alcune partite, forgiando così un'anima biancoceleste maggiormente trasformista, in grado si sapersi adattare all'occorenza.

Alla terza giornata di campionato la svolta. Il centrocampo a tre non convince appieno il tecnico ex Hellas Verona, che adotta una strategia diversa. Ecco la coppia Guendouzi-Rovella in mediana, poi Dia da centrale adattato nella batteria di trequartisti a supporto dell'unica punta di riferimento Taty Castellanos. Un 4-2-3-1 che era già stato abbondantemente valutato in fase di ritiro, salvo poi essere solo momentaneamente accantonato per l'assenza di un trequartista 'puro' nell'organico biancoceleste.

Belahyane oggi offre soluzioni diverse. Un acquisto in prospettiva, che certamente andava completato per garantire un ricambio di qualità - ma anche di quantità - a Guendouzi e Rovella. In attesa del rientro di Vecino e della crescita di Dele-Bashiru, alla ricerca di un ruolo adatto a centrocampo. Ma non solo: regista e interditore, il marocchino con cittadinanza francese classe 2004 può agire sia da spalla in una linea a due in mediana ma anche da accentratore del gioco in una linea a tre di centrocampo.

È l'uomo in più che serviva a Baroni e alla Lazio. Lo scorso anno Baroni lo aveva schierato solo due volte in campionato a Verona. Del Rosso nel post-partita di Cagliari ha spiegato: "Con noi non ha giocato molto perché per noi era ancora un po' acerbo. Alla fine della stagione ha dimostrato ampi margini di crescita e se è venuto alla Lazio è all'altezza di far parte del progetto e sarà utile". Se il suo impatto sarà utile lo dirà il campo, la certezza è che il tecnico toscano ora avrà maggiori possibilità di rotazione.

Un ipotetico 4-3-3, possibile grazie all'approdo di Belahyane, libererebbe Dele-Bashiru, che avrebbe la giusta copertura numerica e fattuale per spingersi in avanti e lavorare da centrocampista box-to-box, così come Guendouzi, sempre versatile e funzionale. Ci sarebbe anche Arijon Ibrahimović, uno dei tre acquisti della sessione invernale. Prima del match contro l'Hellas Verona, Baroni aveva profilato un impiego da numero 8. Il tedesco classe 2005 non ha ancora fatto il suo esordio, c'è curiosità per capire qualcosa in più riguardo al suo utilizzo. Che potrebbe essere arretrato, nel suo raggio di azione, di qualche metro. Nel frattempo, Baroni affronta l'emergenza terzini: ecco il piano per il rientro di Nuno Tavares Lazzari<<<