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Lazio, Benassi: “Immobile contro la Turchia perfetto. E sul futuro…”

Ciro Immobile Nazionale

L'ex portiere della Serie A, Massimiliano Benassi, è intervenuto ai microfoni del club per parlare della Lazio

redazionecittaceleste

Poco fa i microfoni ufficiali della Lazio sono andati ad intervistare l'ex portiere Massimiliano Benassi. Nonostante l'ex volto noto del calcio italiano sia nato ad Alatri, a due passi da Frosinone, questo sport lo ha portato a girare tutta Italia. Fino a finire in pianta stabile al Lecce, club che gli ha dato le maggiori soddisfazioni permettendogli di esordire in Serie A. Nel corso di questa chiacchierata, l'ex estremo difensore ha detto la sua sugli impegni della Nazionale e sull'avvicinamento imminente verso la prossima stagione: "Vedo ragazzi con tanta voglia, sembra quasi una squadra di club. Bravo Mancini che ha reso possibile tutto questo, non era affatto facile. Non siamo i favoriti a vincere il torneo, visto che ci sono nazionali come la Francia, ma danno l'idea di essere un gruppo piuttosto compatto.  Abbiamo tanti calciatori importanti e di qualità, per questo sono fiducioso soprattutto per quello che stiamo costruendo in vista del futuro. Berardi-Immobile-Insigne?  Una sorpresa perché sono simili ma non uguali tra loro. Contro la Turchia sono stati perfetti. Hanno entusiasmo e se riescono a continuare a fare così bene sarà tutto di guadagnato, potremmo davvero divertirci".

Sulla prossima Serie A

"Credo molto nella continuità e programmazione tecnica. L'Atalanta, ad esempio, poggia sul lavoro di Gasperini. Ha trovato la giusta quadra anche con l'ambiente. I biancocelesti hanno trovato un altro grande allenatore come Sarri. Vedo poi molto bene Gattuso alla Fiorentina. A Firenze serviva un nome così importante. Sarà sicuramente un campionato affascinante, dopo un periodo difficile fatto di stadi vuoti: rivedere ieri i tifosi sugli spalti è stata una grande emozione". 

Sulle sfide con la Lazio

"Ricordo bene quei tre precedenti, in un'occasione venni anche espulso. Il più bello fu l'1-1 dell'aprile 2012, quando feci una grande parata su Candreva dopo pochi minuti e riuscimmo a pareggiammo nel finale. Molti pensarono ad un suo errore, invece fui bravo io a deviare la palla di quel tanto per non farla entrare in rete. Fu una grande emozione, visto che non era facile portare a casa punti contro una squadra forte come quella biancoceleste".