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Lazio, Bergomi: “Bravi i biancocelesti a non dare profondità ai nerazzurri”

Beppe Bergomi
Dopo la vittoria della Lazio sull'Inter sono arrivate anche le dichiarazioni di Beppe Bergomi: ecco come si è espresso

redazionecittaceleste

Secondo ritorno allo stadio Olimpico e seconda sconfitta per Inzaghi, sempre per 3-1. La Lazio resta ancora una volta indigesta all'ex tecnico biancoceleste che crolla così di nuovo nella sua vecchia casa. Felipe Anderson e i subentrati Luis Alberto e Pedro hanno rispedito al mittente le intezioni dei nerazzurri. Un tris importante col quale in attesa del Napoli la Lazio si è presa il primo posto assieme a Milan, Torino e Roma.

Molto felice Sarri dopo quanto visto all'Olimpico davanti a oltre 50mila spettatori. Il Comandante ha optato per una formazione più compatta a centrocampo con Vecino assieme a Milinkovic e Cataldi. Rispetto alla scorsa stagione la Lazio quest'anno studia di più l'avversario, legge le partite ed è anche pronta a snaturarsi pur di arrivare al bottino pieno. L'obiettivo stagionale è arrivare tra le prime quattro della classifica e per questo sarà importante non perdere di vista nemmeno un dettaglio.

Giocatori in festa sotto la Nord

Le parole di Bergomi

Dettagli che invece si è persa per strada l'Inter secondo il grande ex Beppe Bergomi: "Cominciamo col dire che la Lazio ha giocato bene ed è una squadra che dà noia all’Inter. Sarri non ha mai dato la possibilità di andare in profondità, soprattutto a cercare Lukaku. Sulle scelte, se parliamo di Gagliardini, è una soluzione che ci può stare. Io, però, come tattica di principio resto della mia idea: mai snaturare il proprio credo calcistico. La qualità di Calhanoglu è mancata, è innegabile". Queste le parole a La Gazzetta dello Sport, alle quali ha poi aggiunto: "Continuo a vedere nervosismo e impazienza, questo non va bene. L’Inter deve essere in grado di leggere i momenti, non può pensare di dominare ogni gara per 90’, quando non c’è spazio bisogna abbassarsi, rinunciare al possesso palla per fare uscire gli avversari. Come ha fatto la Lazio, come sapeva fare l’Inter di Conte".