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Lazio, Calenda: “Il Flaminio? Non può essere lo stadio dei biancocelesti”

Carlo Calenda
Non ci sono solo pareri positivi per lo stadio Flaminio nelle mani della Lazio: ecco il pensiero del politico Carlo Calenda

redazionecittaceleste

Mentre sul campo la Lazio ancora è a riposo, lontano dal terreno di gioco si torna a parlare di stadio. Non è un segreto infatti che il presidente Lotito abbia messo nel mirino il Flaminio. Il patron in estate ha avviato i colloqui col Comune di Roma e nelle ultime settimane ha ricevuto tutta la documentazione adatta per poter procedere con la stesura di un progetto concreto per l'impianto abbandonato.

Passa in avanti rispetto al solito, come tra l'altro sottolineato a più riprese dell'assessore allo Sport, Alessandro Onorato: "Sulla Lazio e quindi sullo stadio Flaminio, gli uffici dello sport hanno inviato i documenti al presidente Lotito e aspettiamo quanto prima una proposta concreta: è tutto nelle sue mani". Questa l'ultima conferma dell'assessore, che di recente ha anche rivelato che la questione potrebbe chiudersi in una tempistica di circa dieci mesi.

Alessandro Onorato

Le parole di Calenda

Controcorrente invece Carlo Calenda, segretario del partito Azione. Queste le sue parole riportate da Adnkronos: "Avevo fatto una proposta sulla riqualificazione dello stadio Flaminio, da candidato a Roma, non è accaduto assolutamente niente. C'è un progetto del Coni con Cassa Depositi e Prestiti che sta lì da un sacco di tempo e va portato avanti. Purtroppo, e lo dico avendo un figlio e un fratello laziali, questo edificio non si presta a fare lo stadio della Lazio, bisogna trovare un'altra soluzione e fare qui un grande centro per altri sport che il Coni stava progettando da tempo".