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Strigliata in Danimarca e silenzio a Piacenza: così Sarri ha ripreso la Lazio

Sarri osserva l'allenamento
Emergono le parole del mister nello spogliatoio dopo la sconfitta europea, a cui hanno fatto seguito due giorni di silenzio. Poi la reazione

redazionecittaceleste

Che fosse un Sarri fortemente deluso, quello reduce dalla disastrosa batosta contro il Midtjylland, era stato chiaro sin dall’inizio. La dura conferenza stampa era l’emblema principale della totale amarezza del mister biancoceleste di fronte alla disfatta dei suoi. Le minacce di dimissioni erano state qualcosa in più che una mossa strategica. Ma l’allarme è subito rientrato: Sarri è abituato a combattere e ha deciso di farlo ancora. Con una nuova strategia, però. Nei due giorni di ritiro a Piacenza, infatti, il mister non ha avuto nessun confronto verbale con la squadra. Amarezza e silenzio, si è sentito ferito e quasi offeso dalla prestazione dei suoi. Ha scelto di puntare su una diversa reazione emotiva: del resto, le poche parole necessarie le aveva già dette in Danimarca.

Sarri

Come riporta oggi Il Messaggero, infatti, Sarri nello spogliatoio della MCH Arena avrebbe proferito poche parole, ma chiare. “Sono deluso perché dopo 14 mesi di lavoro, e dopo questo buon inizio, mi aspettavo di avervi fatto capire che, con l'applicazione e senza superficialità, si possono raggiungere grandi traguardi. Scopritelo adesso quanto siete forti: potete fare il salto di qualità superando i vostri limiti. Se darete sempre il 100%, non ci saranno più questi cali. Altrimenti vi rimarranno grandi rimorsi”. Una mix di cure efficace, stando alla reazione messa in campo dai suoi contro la Cremonese. O, meglio, alla risposta: Sarri - e con ottime ragioni - non vuol sentire parlare di risposte ma di consapevolezze raggiunge, per non ricadere poi nei soliti errori.

E la Lazio vista a Cremona per ora ha mandato segnali incoraggianti. Tutti, nessuno escluso. Nella nuova squadra di Sarri c’è spazio per un numero maggiore di giocatori: tra necessità e scelta tutti - o quasi - i calciatori biancocelesti sono partiti almeno una volta da titolari. Mancano solo Matteo Cancellieri, sempre subentrato, e Luka Romero all’appello. Intanto, sempre Il Messaggero racconta un retroscena sulla fine della gara di Cremona. Zanimacchia, prodotto del vivaio bianconero, si sarebbe avvicinato a Sarri per fargli i complimenti: “Mister, che spettacolo le tue squadre. Se ti avessero dato tempo a Torino…”. Ma alla Lazio va bene così: la fiducia in Sarri è totale e guai a metterla in dubbio, i numeri testimoniano la bontà del lavoro svolto.