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Lazio, Castellanos: “Sogno il Mondiale. Per raggiungerlo devo…”

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Intervenuto ai microfoni di De Visitante, il Taty Castellanos si è raccontato a 360° parlando della sua carriera e dei progetti per il futuro
Edoardo Pettinelli Redattore 

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Intervenuto ai microfoni di De Visitante, il Taty Castellanos si è raccontato a 360° parlando della sua carriera prima dell'arrivo alla Lazio e dei progetti per il futuro.

"Quando vai via da casa ciò che ti manca di più è la famiglia, il vivere quotidianamente amici e parenti. Sin da bambino però avevo il sogno di giocare a calcio, dovunque. I primi mesi sono sempre i più difficili perché non sai cosa succederà in futuro. Io in Cile giocavo poco, avevo tanti problemi, non avevo un contratto, mi pagavano poco, mi mancava mia nonna, mio padre e tanto altro. In quel momento ti chiedi se ce la fai ad andare avanti o meno. Non potevo giocare, mi allenavo con le giovanili, mi dicevano che i documenti sarebbero arrivati, ma niente. Tutto questo mi consumava perché è passato tanto tempo. Poi alla fine ce l’ho fatta. Il mio desiderio di diventare un calciatore era troppo forte, non mi importava più di nulla, ero concentrato sull’obiettivo.

I quattro gol al Real Madrid? Ho il pallone di quel giorno, erano 75 anni che qualcuno non ci riusciva. È stata una notte magica, qualcosa di importantissimo, che non hanno in molti. A casa ho anche la chiave di New York, è una cosa che viene data solo a persone importanti come medici, dottori, militari. I miei idoli? Mi piaceva tanto Luis Suarez, è uno dei miei riferimenti. Adoro la sua cattiveria in campo, la sua ‘garra’. È un giocatore fortissimo. Adesso mi piace tanto Lautaro Martinez, che è un mio grande amico. Mi manca la sua maglietta nella collezione, ogni volta che giochiamo contro c’è sempre un problema che non ci fa incontrare. Mondiale? Spero sempre di giocare in Nazionale, anche se è molto difficile per i giocatori forti che ci sono. Mi piacerebbe tanto esserci al Mondiale, devo lavorare tanto alla Lazio per raggiungerlo".