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Lazio-Celtic, Sarri a Sky: “Le risposte me le aspettavo. In Champions…”

Sarri
Le parole del tecnico biancoceleste intervenuto direttamente Stadio Olimpico al termine della sfida di Champions League tra Lazio e Celtic

La Lazio vede da vicino gli ottavi di finale di Champions League. I biancocelesti s'impongono all'Olimpico grazie alla doppietta di Ciro Immobile, che subentra e decide la sfida con una doppietta per il 2-0 finale. Ora tutta l'attenzione è sul match di Rotterdam tra Feyenoord e Atletico Madrid e in caso di vittoria di quest'ultimi la Lazio festeggerebbe la matematica qualificazione agli ottavi. Al termine della gara Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni di Sky per commentare la vittoria. Queste le parole del tecnico biancoceleste.

“Stasera il campo ha dato risposte ma stiamo facendo l'esatto contrario dell'anno scorso: stiamo facendo bene in Europa e male in campionato. Quindi stasera me l'aspettavo, ora vediamo in campionato. Fare una media di 2 punti a partita in Champions e avere la media punti che abbiamo in campionato non è facilmente spiegabile. La Champions ci dà elettricità, energia ma bisogna avere la forza di trovarla anche in campionato. Era già brutto l'anno scorso fare una stagione di così alto livello in campionato e così basso in Europa. Ed è brutto anche il contrario. Poi è chiaro che per un giocatore è più prestigioso fare bene in queste serate che nelle normali partite di campionato ma è un limite.

Le scelte? Un po' di situazioni erano obbligate dagli infortunati e dagli squalificati. Stiamo tenendo in considerazione che da qui a gennaio giochiamo ogni tre giorni. Non possiamo arrivare coi giocatori stremati. Ciro veniva da uno spezzone lungo di partita e stamattina abbiamo deciso di far fare lo spezzone più lungo a Taty. Avere due armi in panchina come Ciro e Pedro può essere una risorsa per i finali di partita come oggi. 

Ciro mi sembra che abbia fatto due gol di sinistro, pensa te... (ride ndr). Ora non deve cambiare, bisogna tenere sotto controllo il minutaggio, le sue condizione fisiche. Io preferisco che giochi un'ora o mezz'ora come stasera invece che arrivare a essere stremato tra due partite. Isaksen è un ragazzo giovane, viene dal campionato danese, non conosce la lingua. Ha cambiato modo di allenarsi, di mangiare, qualche mese ci vuole per tutti. Ma che alla base ci fossero delle buone potenzialità si vedeva. Secondo me può fare ancora di più di quello che ha fatto stasera”.     

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