Lazio, porta inviolata da 4 turni: nel mirino ora c’è il primato di Delio Rossi

Cruccio di inizio stagione, arma in più dell’ultimo periodo. La difesa biancoceleste è l’inaspettata protagonista di questa parte di stagione e, visti i presupposti di inizio campionato, il dato è certamente significativo. È vero che contro i rossoneri in Coppa Italia le note sono state tutt’altro che positive, ma la gara è stata segnata da una prestazione collettiva da horror. Pensando soltanto al campionato, invece, la Lazio non subisce goal da ben quattro gare consecutive. E ha portato a casa un bottino complessivo di tre vittorie e un pareggio.

La striscia positiva ha preso il via un mese fa, con la vittorie per tre reti a zero a Salerno. Poi, il pareggi a reti bianche in casa contro l’Atalanta. E ancora altre due vittorie rotonde, per tre reti a zero, contro Fiorentina prima e Bologna poi. Il tutto senza Francesco Acerbi, ai box da diverso tempo. Il Leone al rientro sarà chiamato a confermare quanto di buono fatto dalla linea difensiva in sua assenza. Ma, soprattutto, il tutto con Thomas Strakosha tra i pali: l’albanese salvo sorprese a oggi non all’orizzonte andrà via a zero al termine della stagione. Tuttavia, sta dimostrando in queste settimane la maggiore affidabilità rispetto a Pepe Reina, che appare in forte difficoltà.

Al di là degli interpreti, però, conta il dato. Significativo perché, in casa Lazio, mancava ormai dalla stagione 2014/2015. In panchina c’era Stefano Pioli e allora la striscia di quattro partite a reti inviolate arrivò contro Sassuolo, Fiorentina, Torino e Verona. Furono quattro vittorie, con il pacchetto arretrato composto da Marchetti, Basta (al suo posto una volta Cavanda), deVrij, Maurico e Radu. Contro l’Udinese, la Lazio potrà arrivare a cinque clean sheet consecutivi. L’ultima volta avvenne nella stagione 2006/2007: 0-0 contro i rossoneri, 3-0 con il Palermo, 0-0 con l’Atalanta, e doppio 2-0 contro Torino e Cagliari. Quell’anno i biancocelesti arrivarono terzi in campionato, alla guida di mister Delio Rossi.