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Lazio, Conte la incarta ad Inzaghi: cosa non ha funzionato

Conte vince ancora e stacca tutti in classifica

La compagine capitolina si consegna ai nerazzurri ai quali viene permesso di fare proprio la gara che volevano

redazionecittaceleste

ROMA - Doveva essere la gara della svolta e così è stato, ma per la squadra di Conte. I nerazzurri confezionano il sorpasso tanto cercato sui cugini rossoneri, grazie ad una vittoria importantissima sulla Lazio, che è caduta nella trappola tesa dal tecnico salentino. Mister Inzaghi aveva preparato una gara aggressiva come quella messa in mostra contro l'Atalanta, ma al contrario della Dea, la Beneamata ha abbassato il proprio baricentro in maniera esagerata permettendo alla Lazio di sbilanciarsi e di lasciare intere praterie alle ripartenze interiste.

Lazio punita in contropiede

Qualche difetto di presunzione da parte di mister Inzaghi? Magari sì o forse semplice "pigrizia". Se nel post partita il tecnico biancoceleste dichiara che aveva preparato la gara mettendo Acerbi su Lukaku, perché l'infortunio di Radu ha dovuto scombussolare improvvisamente i suoi piani? Pur rischiando di essere retorici, ma non si poteva davvero fare niente di diverso? Schierarsi con una difesa a quattro con Acerbi e Hoedt centrali (perché no Musacchio?) e con Marusic e Lazzari terzini. Provare Hoedt sulla sinistra a questo punto, in modo che l'ex Sassuolo non si spingesse in maniera reiterata nella metà campo avversaria. Col senno di poi è facile parlare, ma con una difesa lenta come quella capitolina, esporsi al contropiede di due velocisti come Lukaku e Lautaro è da suicidio.

Gli episodi hanno fatto la differenza

Al di là delle aspre critiche nei confronti della squadra e di Inzaghi, c'è da dire che tutto quello che poteva andare storto ieri sera ci è andato. Prima il forfait all'ultimo minuto di Radu, poi l'intervento scellerato di Hoedt(mettiamoci l'anima in pace, era rigore!).  L'errore di Immobile in disimpegno, il rimpallo sfortunato e lo strapotere fisico di Lukaku hanno fatto il resto. Forse contro il gigante belga si poteva spendere un cartellino per buttarlo giù. Ma chi ci dice che il signor Fabbri non avrebbe potuto sventolare un rosso arbitrario al nostro difensore, lasciandoci in 10 ancora più alla mercé dell'armata Conte?