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Mentre i biancocelesti di mister Sarri si prefissano la necessità di vincere la prossima gara contro il Verona in modo tale da archiviare la sconfitta di Como, in società l'obiettivo è quello di vedere a che punto siano i conti. In merito a questo argomento, il presidente della Lazio Claudio Lotito potrà avere avere una maggiore chiarezza riguardo allo stato economico-finanziario in cui versa il club biancoceleste soltanto a fine mercato, quando sarà completa e definita la situazione legata agli incassi generati dalle cessioni chiuse, al risparmio derivante dal taglio degli esuberi e degli ingaggi.
Da questo punto di vista, appaiono necessari risparmi e ricavi, con questi ultimi che sono collegati al main sponsor, il cui accordo potrebbe essere concretizzato ad inizio settembre. Al tempo stesso, la necessità sarebbe anche quella di abbattere tutti quei vincoli che hanno bloccato il mercato estivo, e una novità in tal senso potrebbe arrivare direttamente con l'anno nuovo. In particolare, da gennaio conterà infatti soltanto il parametro Uefa del "costo del lavoro allargato", l'unico parametro dei tre che hanno vincolato l'attuale mercato: nello specifico, dovrà essere pari o inferiore all'80%, tra spese e ricavi. Da questo punto di vista, un tesoretto da 20 milioni potrebbe permettere di sbloccare il mercato.
Fino a questo punto la Lazio ha venduto Tchaouna e Casale, cessioni che hanno portato nelle casse del club un incasso di circa 7 milioni di euro (sui 21.5 totali), e al tempo stesso hanno permesso di risparmiare i loro ingaggi (rispettivamente 1,2 e 1,3 milioni). A questo punto alla società rimane il compito di sistemare alcuni suoi esuberi, tra questi vi sono Basic, Fares e Kamenovic sono ancora sotto contratto, la cui scadenza è fissata però per giugno. La Lazio comunque fino al primo settembre cercherà di cederli in prestito, senza registrare minusvalenze (nel caso del difensore serbo sarebbe bassa, ovvero di 40 mila euro).
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