Torna in campo la Lazio di Sarri dopo la clamorosa impresa al Tardini firmata Noslin: i biancocelesti ospiteranno domani la Cremonese all'Olimpico nella gara in programma alle ore 18:00. Proprio in vista di questo match è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club per il match program Ivan Provedel. Di seguito le sue parole.
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Lazio-Cremonese, Provedel: “Spero di rimanere qui a lungo. Sulla Nazionale…”
Quanta carica ha lasciato l'impresa contro il Parma?
“Il successo di Parma mi auguro che ci abbia dato entusiasmo e soprattutto la forza di credere ancora di più nel nostro lavoro quotidiano. Se lo facciamo nel modo migliore, può aiutarci a raggiungere risultati come quello di sabato scorso. La mia parata nel finale? Sono contento di aver respinto quel tiro e di aver aiutato la Lazio a centrare la vittoria in quel modo”.
Arriva la Cremonese, una delle rivelazioni di questa prima parte di stagione.
“La Cremonese è una squadra forte e organizzata, sarà una partita difficile, dove i dettagli faranno la differenza. Servirà una Lazio perfetta per vincere”.
Cosa ti ha insegnato l'anno che sta per finire?
“Il 2025 mi ha dato la possibilità di allenarmi per cercare di migliorare e soprattutto di giocare per la Lazio. Spero che anche il nuovo anno possa regalarmi esattamente le stesse cose”.
Sei il portiere con più parate del campionato, un orgoglio che magari potrebbe tornare utile anche in ottica Nazionale.
“Aver avuto la possibilità di incontrare a Formello il ct Gattuso quest’estate è stato bello. Il mio obiettivo è pensare solo a fare il massimo con la Lazio, poi tutto quello che arriverà lo prenderò con entusiasmo”.
49 clean sheet e soprattutto quattro anni di Lazio, una storia intensa.
“Essere ancora qui dopo quattro stagioni per me è un orgoglio. Spero di poter rimanere ancora a lungo, darò il massimo ogni giorno per dimostrare di meritare ancora questa maglia”.
Ti sarebbe piaciuto giocare con qualche ex biancoceleste del passato?
“Ne sono passati tanti di campioni, mi sarebbe piaciuto allenarmi con Marchegiani e Peruzzi. Avrei potuto imparare molto da loro”.
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