All'improvviso la Lazio ha chiuso il secondo colpo della campagna acquisti estiva. La Prima Squadra della Capitale si è assicurata le prestazione del giovane Matteo Cancellieri, versando nelle casse dell'Hellas Verona 7 milioni di euro più 1,5 di bonus. L'attaccante esterno classe 2002 è cresciuto nel settore giovanile giallorosso, mettendosi in mostra nella stagione 2018/2019 quando realizzò 18 reti in 18 partite. Il suo allenatore a quei tempi era Fabrizio Piccareta, che ha parlato di Cancellieri ai microfoni de Il Messaggero: "Nel mio primo anno in giallorosso il gruppo del 2002 era pieno di qualità. Matteo era uno dei ragazzi che fin dall’inizio mi erano stati presentati come molto promettenti. Quella stagione a livello collettivo andò benissimo. Arrivammo in finale Scudetto, ma perdemmo contro l’Inter di Esposito e Gnonto che cambiò la partita entrando nel secondo tempo".
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Lazio, ex allenatore Cancellieri: “Un esterno perfetto per il gioco di Sarri”
Sulla stagione 2018/2019 diCancellieri: "Matteo quell’anno fece un percorso particolare. Iniziò con me, ma dopo un torneo che facemmo in Qatar perdendo in finale contro i Rangers venne portato in Primavera. Putroppo trovò poco spazio e due settimane dopo lo rimandarono da me. Non fu una cosa positiva perché non ritornò con lo stesso atteggiamento di prima. Non venne gestita benissimo la cosa".
Sul suo ruolo: "Ha sempre giocato da esterno, sia sulla destra che sulla sinistra. In un 4-3-3 il ruolo si esprime meglio alto a destra. La sua caratteristica principale è rientrare sul mancino e calciare. Ha un tiro forte e preciso. Caratterialmente vuole sentirsi protagonista e quindi cerca di mettersi in luce durante la gara. Penso che il gioco di Sarri sia ideale per esaltare le sue caratteristiche. E' un allenatore che sa benissimo come adattare i calciatori in ruoli diversi, vedi Mertens. Matteo ha grande velocità e gamba come Immobile, ma non ha gli stessi movimenti. Giocando in un ruolo centrale può fare bene solo in ripartenza. Nelle partite in cui la Lazio ha in mano il gioco è molto più pericoloso da esterno. E' giovane, può ancora migliorare tanto".
Sull'ultima annata in Serie A: "Con Tudor ha faticato perché il Verona non giocava con esterni d’attacco. Per esprimersi al meglio deve avere un giocatore alle spalle che difende. Le sue caratteristiche non gli permettono di giocare come quarto o quinto. Parliamo però di un giocatore che ha una prospettiva fantastica. Alla Lazio con un un grande allenatore come Sarri che gli dà fiducia allora si spreme fino all’ultima energia per lui".
Sull'esordio in Nazionale: "Personalmente ho provato l'emozione di chi vede un ragazzo al quale si vuol bene vivere un momento così importante che lo ripaga di tutto il lavoro fatto e dei momenti difficili vissuti".
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