All’indomani del successo della Lazio sul Venezia, il direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani è intervenuto ai microfoni di Radiolaziale. Queste le sue parole: “Dopo il Venezia ho sensazioni positive, ma la strada è lunga e bisogna migliorare. La partita di ieri sera è ancora una partita d'agosto e come tale va considerata, ma chi ben comincia è a metà dell'opera. Castellanos? Non mi soffermerei sui singoli. Lui lo conosciamo, credo che lui possa migliorare, ma è al pari degli altri calciatori. Sono soddisfatto quando il gruppo rema dalla stessa parte e si fanno un bagno d'umiltà, correndo in ogni parte del campo. Questa si chiama mentalità e noi abbiamo iniziato a lavorare da questo punto di vista.
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Lazio, Fabiani: “Mercato? Se c’è l’occasione di migliorare lo faremo. La lista…”
Mi auguro che la Lazio sia nel prossimo futuro apprezzata da questo punto di vista. Il risultato a volte arriva, altre volte no. Come si lavora sulla mentalità? Qui ci sono stati giocatori che hanno fatto qualcosa di importante. Noi stiamo usando un metodo diverso, senza darsi mai per vinti e sudandosi sempre la maglia. Non voglio fare un paragone con il passato, ma che per stare al loro passo bisogna essere sempre aggressivi e vogliosi. Quando parlavo di problemi nell'ambiente parlavo di mentalità generale e non dello spogliatoio, tutto ciò che ruota intorno alla società può risultare deleterio, facendo riferimento a tutti quelli che lavorano per la Lazio. I giocatori vivono insieme anche ad altre figure che influenzano la mentalità.
La qualità si fa quando si vincono le partite mettendo la palla in porta. È vero che abbiamo cercato di prendere giocatori con fisicità, con motore. I temi cambiano e oggi bisogna andare dietro all’avversario e quindi bisogna ridurre questo handicap. Poi si può giocare anche tre trequartisti, ma sono questioni più profonde. Il mercato? Chiude il 30 agosto a mezzanotte, non dorme mai. Ho sempre detto che se ci dovesse essere l’opportunità per migliorare noi abbiamo l’obbligo per migliorare, questo non significa prendere tanto per farlo.
L’intenzione è ora è di sistemare i giocatori fuori dalla lista. Per prendere un giocatore Over bisogna mettere giocatori fuori dal gruppo e questa è una scelta sofferta, quindi, bisogna trovare qualcuno che ti migliora per far uscire un elemento dalla rosa. Da Greeenwood a Dia, cos’è cambiato nelle scelte? Non è successo nulla, sono dinamiche tecniche di mercato: si punta tizio per arrivare a Caio. Il calciomercato è questo. Ci sono molti miei colleghi che puntato centinaia di giocatori. Se Greenwood avesse accettato l’offerta, anche superiore del Marsiglia, avremmo valutato di prenderlo. Poi sapevamo che lui aveva altre intenzioni, pazienza. I migliori affari sono quelli che non si fanno.
La contestazione? Il mio stato d’animo è di dispiacere, non faccio l’analista e non posso giudicare le persone. Viviamo in democrazia ognuno manifesta assenso o dissenso a suo piacimento. Io mi devo occupare di migliorare la squadra e portare i risultati. Se mando un messaggio ai tifosi? Non sono all’altezza di farlo, a titolo personale sono dispiaciuto, non voglio aggiungere altro. Lotito non ha bisogno della mia difesa”.
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