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Fiore: “Lazio, punto su Tavares! Europa? Il mercato bloccato è un handicap. Sarri…”
Intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l'ex centrocampista biancoceleste Stefano Fiore ha detto la sua sull'attuale momento della Lazio di mister Sarri.
Fiore, si aspettava il ritorno di Sarri alla Lazio?
“La premessa è nel finale della scorsa stagione dopo che si era fatto benissimo nella prima parte. Non essere riusciti a centrare un posto in Europa, come Baroni e la squadra avrebbero meritato, ha indotto probabilmente la società a fare delle valutazioni. Credo che, se contro il Lecce fosse andata diversamente, Baroni sarebbe rimasto. Sarri di nuovo alla Lazio vuol dire tanto. Una scelta di cuore perché si è pensato anche a ripristinare quel rapporto che, meno di un anno e mezzo prima, si era infranto in un modo che nessuno prevedeva”.
Solo questione di cuore in nome di un vecchio legame?
"No, ci mancherebbe: non solo quello. Sarri può diventare il valore aggiunto della Lazio, soprattutto tra le difficoltà di non poter avere rinforzi. Credo che questo aspetto abbia spinto il presidente Lotito a richiamare Sarri. La sua carriera parla chiaro. Dove ha potuto lavorare come voleva, ha sempre ottenuto buoni risultati e ha saputo far crescere tanto i giocatori. E in un mercato in cui non si possono fare quegli acquisti di cui la squadra avrebbe avuto bisogno, poter avere Sarri può essere fondamentale".
Effetto Sarri?
"È un allenatore maniacale, lavora tanto sulla squadra e può migliorarne il potenziale".
Le sarebbe piaciuto giocare in una sua squadra?
"Tantissimo. Anche perché mi avrebbe schierato nel mio ruolo: al centro, da mezzala. Gli sarei tornato utile e di sicuro sarei anche migliorato sotto la sua guida...".
Alla Lazio ora manca proprio quell'elemento di qualità che sappia indirizzare il gioco. Un vuoto che si è creato dalla partenza di Luis Alberto...
“Sì, in organico ora non c'è chi abbia quelle doti di tecnica per legare la manovra tra centrocampo e attacco, il classico tre-quartista. Sarri sta cercando una soluzione in quel ruolo con Dele-Bashiru che ha però altre caratteristiche. Ma il nigeriano può portare inserimenti in più e tiri da fuori. È un giocatore da corsa più che di palleggio. Così cambierà qualcosa nel gioco ma si avrà una nuova opzione in un reparto che ha comunque il suo valore con i vari Guendouzi, Rovella e Vecino".
Chi può essere l'uomo in più?
“Punto su Tavares. È stato devastante nella prima parte della scorsa stagione, poi non ha avuto continuità pure per alcuni infortuni. Per natura è portato soprattutto ad attaccare. Ma con Sarri potrà muoversi in maniera più disciplinata e completarsi. E in quel modo diventare davvero molto importante per la Lazio”.
Chi potrà rilanciarsi con il Comandante?
“Penso a Zaccagni che con Sarri si è consacrato a certi livelli. Con la fascia di capitano si sente responsabilizzato ed è un riferimento per i compagni. Ora tornerà nel ruolo di ala sinistra e potrà fare più gol”.
Dia e Castellanos non riescono a segnare.
“Devono riabituarsi a giocare nel tridente. Ma i gol li hanno sempre fatti e ne faranno di più con Sarri”.
La Lazio può competere per un posto in Europa?
“Dipende tanto anche dalla concorrenza. Di certo un mercato senza acquisti è un grosso handicap. Sarri avrebbe voluto dei rinforzi, ma sono convinto che darà lo stesso alla Lazio la sua impronta".
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