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Lazio, dalle frizioni alla rinascita: Basic l’incedibile è in scadenza a fine anno
Da fuori lista a titolare, acclamato dalla folla. Strana la parabola di Toma Basic, fino a pochi mesi fa ai margini della Lazio e ai ferri corti con la dirigenza. Non era andata giu a Formello la scelta di rifiutare infatti ogni proposta, Cremonese e Sassuolo su tutte, per non dover ridurre l’ingaggio da 1.6 milioni. Ma, soprattutto, non erano andate giù le dichiarazioni sul mancato passaggio all’Hajduk Spalato: “L'Hajduk ha fatto il massimo nella trattativa rivelava il calciatore ma il presidente Lotito non ha accettato e non mi ha lasciato partire”.
Parole che avevano fatto rumore all’interno del centro sportivo della Lazio. Al croato era stato concesso di allenarsi con la squadra, ma senza poter scendere in campo per tutto il 2024/2025. Questo nonostante a Baroni non dispiacesse del tutto Basic, come testimonia anche il reintegro di gennaio. Le zero presenze, però, sono un segnale abbastanza chiaro della situazione che ha coinvolto l’ex Bordeaux, per il quale in passato la Lazio era arrivata a chiedere anche 10 milioni (ne sa qualcosa il Friburgo).
Il ritorno di Sarri ha però cambiato tutto: il tecnico, con cui Basic ha trovato ben 73 presenze, alla prima occasione utile ha scelto di rilanciare il croato. Merito del grande impegno in ritiro, che ha portato il centrocampista di nuovo in campo 497 giorni dopo l’ultima volta. Out Dele-Bashiru, pupillo di Fabiani, e dentro il calciatore portato nel 2021 da Tare senza possibilità di diniego da parte della società visto il mercato bloccato. E ora, 226 minuti in campo più tardi, la provocazione di Sarri: “Per me ora l’incedibile è Basic”. Un paradosso, considerando la scadenza del contratto nel 2026 e i rapporti tesi anche con lo staff del calciatore. Ma fare di necessità virtù è l’imperativo di questi tempi a Formello.
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