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Lazio, Giordano: “Castellanos e Lukaku, riferimenti indiscutibili. Taty..:”

Bruno Giordano
Il pensiero del doppio ex sul big match dell'Olimpico tra Lazio e Napoli con un focus sui due rispettivi bomber, Taty Castellanos e Lukaku
Stefania Palminteri Redattore 

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Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in una lunga intervista, Bruno Giordano, doppio ex del big match odierno dell'Olimpico tra Lazio e Napoli, ha commentato e analizzato la gara tra le squadre di Baroni e Conte. In particolare, il focus si è spostato sui due rispettivi bomber, cioè Taty Castellanos Lukaku. Una vera e propria sfida nella sfida. Queste le sue parole.

Come vede Castellanos e Lukaku?

"Sono in media con le esigenze delle rispettive squadre, fanno quello che devono, lo fanno anche bene, magari nell’immaginario collettivo la gente si attende sempre picchi elevatissimi, ma mancano 14 giornate e l’uno e l’altro hanno nelle corde un bottino soddisfacente".

Ricorre il numero 9, anche nella classifica cannonieri.

"E penso che nessuno potesse chiedere di più. Castellanos arriverà in doppia cifra, magari toccherà quota 15: non male. E Lukaku, che in passato ha sfondato le porte, deve semplicemente accettare, come sta facendo, il peso degli anni, andando pure lui oltre la soglia dei dieci gol. Ma pure lui si spingerà su ragguardevoli livelli".

Castellanos le piace da sempre.

"Tanto. Ha dovuto sopportare la responsabilità di essere l’erede di Immobile, sfida non semplice. Ma ora è entrato nella parte ed ha ribadito di avere il calcio dentro, una tecnica pulita, come dice il modo in cui segna o come manda in porta gli altri. Ha uno stacco imperioso, mi colpisce la naturalezza con cui entra nelle giocate, è bello da vedere".

Lukaku, invece, deve difendersi dai paragoni con se stesso.

"Quello dell’Inter era tra i primi tre centravanti al mondo, aveva sei anni di meno, una fisicità devastante e una centralità indiscutibile. Ora Lukaku si è affidato all’intelligenza e la sfrutta per aiutare la squadra, ma quando serve la butta dentro e non certo in partite anonime: gol al Milan, alla Roma, alla Fiorentina, all’Atalanta e alla Juventus".

Si vince o si perde soprattutto grazie a Castellanos e Lukaku?

"Siamo dinnanzi a due squadre che attraverso codici di gioco diversi stanno imprimendo la propria impronta sul campionato. Sarà una partita che verrà decisa nei duelli, molto dipenderà dai loro marcatori: se trovano il modo di fermarli, diventa un fattore; altrimenti, il fattore saranno loro".

Analogie e differenze tra i due?

"Castellanos si sta imponendo, nonostante forse gli manchi la fame tipica dell’attaccante. Ma ha altre qualità, ti dà fastidio, non si arrende mai, sfila via al controllo del marcatore, va a pressare sul portatore di palla. Lukaku è leader, per convenzione e per autorevolezza: avercelo è un vantaggio, fa niente che viaggi verso i 32, meglio tenerlo con sé che come nemico".

Che partita si aspetta?

"Equilibrata, con due squadre che vanno spesso in verticale, che sanno anche palleggiare, che hanno capacità di trasformarsi. Lazio e Napoli sono state costruite con sapienza e gran parte del merito appartiene ai loro allenatori".

Chi incide maggiormente nelle rispettive squadre?

"Castellanos s’è dovuto liberare dell’ombra di Immobile e sta segnando e garantendo anche un bel po’ di assist. Lukaku è il pilastro dell’idea di Conte, lo ha voluto con convinzione e viene ricambiato dalla generosità di un calciatore che ha avuto bisogno di un po’ di tempo per entrare in condizione. Per me sono riferimenti indiscutibili".