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Intervistato dal Corriere della Sera, l'ex attaccante della Lazio Bruno Giordano ha parlato della stagione dei biancocelesti. Di seguito le sue parole, a partire dei dubbi che aleggiano intorno all'operato di Marco Baroni:
"Non capisco chi ha dubbi a riguardo. Ha svolto un ottimo lavoro, non è criticabile".
Cosa apprezza della Lazio di Baroni?
"Ha un’identità definita. E questo non è scontato. Ha un’idea di gioco, cerca di imporsi sugli avversari. Non ha paura di essere se stessa. E così si smentisce anche una critica che qualcuno gli rivolge".
Sarebbe?
"Sento dire che sia aziendalista, ma non capisco il senso di tali affermazioni. Doveva forse imporsi di più sul mercato? Poi però a Napoli viene venduto Kvaratskhelia a gennaio e Conte non si riesce a opporre e Gasperini, a stagione già iniziata, perde Koopmeiners, determinante per i risultati ottenuti dall’Atalanta negli ultimi anni. L’allenatore può e deve indicare le proprie preferenze, ma a decidere, alla fine, è la società. Ci deve essere collaborazione da tutte e due le parti, e Baroni è aperto al dialogo. Bisogna essere aziendalisti, visto che si lavora per far felici la società".
Il rendimento della Lazio, negli ultimi mesi è in calo. Perché dovrebbe migliorare?
"E perché no? La squadra nei primi mesi ha reso, quindi si può arrivare a certi livelli. A gennaio non è arrivato un grande aiuto dal mercato, quindi il calo, alla lunga, è anche comprensibile. I tre giocatori arrivati in inverno non hanno inciso molto. Ma possono crescere. Se si crede nel progetto, bisogna dare tempo all’allenatore di lavorare".
Il sesto posto sarebbe un fallimento?
"No. La Lazio ha lasciato alle spalle squadre strutturate come il Milan. Il valore della squadra è quello, il rendimento è in linea. In vista dell’anno prossimo, però, vorrei si pensasse a inserire qualche gol in più a centrocampo. Da chi si muove in quella zona mi aspetto almeno 4-5 reti a campionato. In questo Rovella e Guendouzi, seppur ottimi calciatori, sono un po’ carenti. L’attacco va aiutato di più".
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