Lazio, Giordano: “Sarri? Fare peggio di Baroni sarebbe grave. Tra Taty e Dia…”

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Intervistato dal Corriere della Sera, l'ex calciatore della Lazio Bruno Giordano ha parlato del derby e degli attaccanti biancocelesti. Di seguito le sue dichiarazioni: "Sono tutti di buon livello. Castellanos e Dia conoscono bene il campionato e hanno fatto intravedere buone cose".

Quali sono i punti di forza delle punte laziali?

"Taty e Dia sanno giocare a calcio, non pensano solo a finalizzare. Per segnare di più la squadra dovrebbe creare di più. Non dipende da loro".

Chi è più adatto al gioco di Sarri?

"Il 4-3-3 richiede un giocatore più tecnico, quindi Castellanos, ma bisognerebbe avere centrocampisti che si inseriscono e ali che sfruttano lo spazio. Il Taty è bravo col gioco aereo, non segna molto, ma fa giocare bene la squadra. Dia va invece lanciato in profondità per sfruttare la propria velocità, ma cuce meno il gioco".

Delle punte della Roma invece cosa pensa?

"Ferguson mi ricorda il Taty: bravo a sviluppare l’azione d’attacco, deve migliorare sotto porta, ma è giovane. Dovbyk è l’unico con caratteristiche diverse. Ha più l’istinto del gol rispetto agli altri, ma è meno coinvolto nel gioco. Per me è stato troppo criticato l’anno scorso, considerando le difficoltà della Roma ha fatto bene. Ha segnato in tante partite, ed era al primo anno in Italia. Difficile chiedergli di più".

Chi arriva peggio alla sfida?

"È una partita pericolosa per entrambe. Roma è una città difficile: in caso di ko si può complicare la stagione di entrambe".

La sta deludendo Sarri?

"La squadra non incanta, ma il risultato si commenta alla fine. Mi dispiace perché la Lazio è la stessa della scorsa stagione con Cataldi e Cancellieri in più e l’Europa in meno. Non può fare peggio di Baroni. Sarebbe grave".

Quale derby ricorda con più emozione?

"Ho vissuto con molta tristezza quello finito 1-1 nel marzo del 1985. Segnai di testa il gol del pareggio. Ma fu una partita emotivamente difficile perché sapevo che in estate avrei lasciato la Lazio. E per un romano giocare un derby con la consapevolezza che è l’ultimo non è piacevole".