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Gregucci: “Derby? Non c’è una favorita. Ma la Lazio sta peggio…”
Angelo Gregucci, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato del derby tra Lazio e Roma in programma domenica alle 12:30. Di seguito le sue dichiarazioni: "Mancini è scafato, furbo, esperto. Ormai conosce anche il derby. Ndicka è un buon difensore, molto forte di testa su palla frontale. Hermoso è svelto e discreto con i piedi".
Dei laziali che pensa?
"La linea difensiva biancoceleste ha uno spartito chiaro e comune. Romagnoli mi piace molto e conosce bene Sarri: nell’interpretazione è molto bravo. Lui, con Gila, forma un’ottima coppia. Ma sono due retroguardie impostate in maniera opposta. Mi sta facendo una buona impressione pure Provstgaard".
Chi arriva peggio alla sfida?
"Non sembrano due squadre in salute, ma penso che fra le due stia peggio la Lazio. La squadra di Sarri inoltre rischia di più perché perdere anche il derby può complicare molto la stagione".
Come si affronta questa sfida?
"Con serenità e in questo la famiglia deve aiutare. L’errore in questa partita non è tollerato. Nel bene o nel male i giocatori vengono ricordati per quel che fanno nei derby".
Si aspetta di più da Sarri o dai giocatori?
"Da tutti. La squadra è al minimo, ma anche lo staff deve fare meglio. Col Como la Lazio è stata divorata, col Sassuolo ha fatto fatica a calciare in porta. Eppure i neroverdi avevano concesso molto anche alla Cremonese... Questo è preoccupante".
Il suo derby preferito?
"Quello vinto col gol del giovanissimo Di Canio nel 1989. I romani faticano nei derby: Giannini, Bruno Conti, Nesta, Totti. Parliamo di grandissimi giocatori, che quella partita però l’hanno sempre sofferta. Lui invece viveva per quell’evento. Ed era un ragazzino. Era impressionante. Noi cercavamo di allentare la pressione, lui se la caricava addosso. Paolo era stato in prestito alla Ternana, rischiò, per un’infezione, che gli venisse amputata la gamba. Penso che quello lo segnò e lo aiutò ad assaporare di più quelle partite. I giocatori della Roma lo cercavano in campo, volevano intimorirlo, ma lui si galvanizzava ancora di più".
Domenica chi è favorito?
"Stavolta nessuno. Spesso chi arriva al derby da sfavorito vince perché gioca con un’attenzione estrema".
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