Arrivato, insieme con Kamada, con il compito di colmare quelle lacune lasciate nel centrocampo della Lazio dall'addio di Milinkovic-Savic. Il compito, ancora oggi, risulta tutt'altro che facile ma Mattéo Guendouzi continua il suo lavoro per trasformare ciò che era del serbo prima in suo. È tornato a parlare il centrocampista francese e lo ha fatto ai microfoni di Telefoot, ripercorrendo le tappe della sua carriera passando per il momento più alto con Sampaoli all'OM fino all'addio ai marsigliesi e all'approdo nella Capitale.
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Lazio, Guendouzi: “L’addio all’OM? Bisogna saper fare le scelte giuste per…”
"Sinceramente la stagione che mi è piaciuta di più è stata quella con mister Sampaoli. Era davvero il calcio quello che mi piaceva molto, sia in allenamento che in partita. Mi sono ritrovato lì e penso che lo sia anche tutta la squadra, ecco perché abbiamo fatto un ottimo anno e siamo comunque arrivati secondi in campionato. Ecco perché ho reso al massimo. L'addio all'OM? Bisogna saper fare le scelte di carriera nei momenti importanti.
Quando ho firmato per l'OM è stato in relazione al discorso di Pablo Longoria e Sampaoli perché mi hanno proposto un progetto e mi hanno raccontato tante cose che poi sono state trascritte nella prima stagione. Ma successivamente, col passare del tempo, non mi si adattava più abbastanza. Purtroppo negli ultimi sei mesi della seconda stagione le cose non erano più le stesse, c’era molta instabilità. Abbiamo cambiato allenatore tante volte nell'arco di due anni, non c'è stata continuità".
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