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Lazio, Pandev chiude la carriera: “Grandi ricordi, ma forse non tutti sanno…”

Goran Pandev
Lo storico attaccante della Lazio Goran Pandev saluta definitivamente il calcio giocato, salutando un'ultima volta i suoi cari vecchi tifosi

redazionecittaceleste

146 gol in 664 partite. Un attaccante formidabile, amato da tutti i tifosi e da tutti gli amanti del calcio.Goran Pandev ha indossato nella sua carriera un gran numero di maglie, in particolare in Italia. Il centravanti macedone infatti, partito dalla sua terra, è stato scoperto dall'Inter nel 2001, per poi passare allo Spezia e all'Ancona. Nel 2004 diventa poi un giocatore della Lazio, con la quale ha giocato per ben 6 stagioni. Con i biancocelesti, Goran ha segnato ben 64 reti in 191 partite, durante lo zenit della sua carriera. Oggi, a 39 anni, Pandev dice definitivamente addio al calcio giocato, rimanendo nei cuori di chiunque ami questo sport.

Goran Pandev

Ricordi amari

"È finita male e mi dispiace tanto, ma a Roma ho fatto benissimo: da '10' dietro a Tommaso Rocchi". Goran ritorna a parlare della sua ex squadra, svelando alcuni interessanti retroscena. "Ho sempre cercato di dare una mano, fare bene e lasciare un buon ricordo ovunque sia stato. Certe volte ci riesci, altre meno, è normale non fare benissimo tutti gli anni. Quando sono andato all’Olimpico da avversario mi hanno sempre fischiato, forse non sanno come sono andate le cose. Ma va bene: la Lazio mi ha dato l’occasione di giocare nel grande calcio, ad alti livelli. Ho fatto Champions e Coppa Uefa con Delio Rossi. Un matto… ma in quel periodo era tranquillo: si vede che col passare degli anni si impazzisce!».

Riparto da me

"Sì, possiamo dirlo tranquillamente. Ero di quell’idea già una volta finito il campionato a Parma". Ormai Goran ha deciso, abbandonerà definitivamente il campo da gioco. Ma non ha ancora chiuso con il calcio. Da parastinchi e calzettoni però, Pandev indosserà giacca e cravatta. Non in panchina però.  "Mi vedo più come direttore sportivo o procuratore. Mi piace lavorare con i ragazzi e aiutarli, parlare, vedere le partite delle giovanili". L'ex attaccante della Lazio ha poi ringraziato tutti, tifosi, presidenti e allenatori per tutte le esperienze ricevute.