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Lazio, Isaksen ha sbloccato il suo potenziale. Ma ora serve la conferma

Isaksen
Dopo le ultime due partite, Milan e Viktoria Plzen, e, in generale, da inizio anno si può dire che Isaksen sia definitivamente venuto fuori
Stefania Palminteri Redattore 

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Stasera andrà in scena Lazio-Udinese, alle 20:45. All'Olimpico, i biancocelesti vorranno dare continuità alle ultime due prestazioni: le vittorie, all'ultimo respiro, contro Milan e Viktoria Plzen. In entrambe ha fatto la differenza un giocatore piuttosto in forma dall'inizio dell'anno: Gustav Isaksen.

Il danese ha deciso di prendersi la scena di colpo, dopo un anno e mezzo di prestazioni abbastanza anonime. Si è preso le partite ed ha inciso sopra il suo nome. Contro i rossoneri e i cechi è partecipe dentro i due gol di fila al 98’: il primo provocato da un rigore da lui conquistato; il secondo timbrato da lui stesso.

Sarri e Tudor l’avevano mollato e, soprattutto il secondo tecnico, l'avrebbero venduto. La sua esplosione è merito di Baroni, che ci ha creduto come nessun altro: "È riuscito a sbloccare il suo potenziale; si è liberato mentalmente" dice e ripete il tecnico fiorentino. Era convinto che Isaksen era tra quelli con più margini di crescita e potenzialità: ed ha avuto ragione.

Il numero 18 era timido, impacciato con i piedi e non riusciva a incidere come voleva. Aveva sprazzi di tecnica, qualche dribbling ma poi nulla di concreto. Attualmente è un altro giocatore ed ha fatto sua la mattonella del tiro a giro: la rete al Napoli all’andata, quella di Plzen in Coppa. Ci provava dall’anno scorso, ora l’ha perfezionato: calcia senza pensarci troppo.

Nelle ultime quattro, 2 gol e un assist. Il mister, per lui, ha speso parole al miele: "Non sono stupito dalla crescita di Isaksen. Aveva bisogno di fiducia e di sostegno, oltre che di sbagliare: un po’ l'ho liberato, ma questo deriva anche dalla mia esperienza con i giovani. Un attaccante si vede dagli assist e dai gol, ma anche dalle giocate determinanti.

Isaksen comincia ad essere un giocatore così e mi fa piacere. Cura molto i dettagli, sapevo che sarebbe esploso ma ora deve riconfermarsi perché arriva il momento difficile. Lui e tutti gli altri giovani hanno responsabilità, ma io cerco sempre di alleggerirli, concentrando le loro attenzioni su quanto devono fare in allenamento e in partita".