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Lazio-Juve, Allegri: “Mi aspetto un avversario aggressivo. La chiave…”

Allegri Conferenza
Tutte le dichiarazioni in conferenza stampa di Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, alla vigilia della partita contro la Lazio
Stefania Palminteri Redattore 

Si avvicina a grandi passi la semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Lazio Juventus. Si ripartirà dal 2-o dell'andata in favore dei bianconeri. Prima della partenza verso la Capitale, Massimiliano Allegri è intervenuto ai microfoni della sala stampa per rispondere alle domande dei cronisti.

Come si affronta la Lazio?

"Troveremo una Lazio che vorrà fare la partita con grande aggressività, dovranno recuperare 2 gol. Sta cambiando rispetto alla Lazio di Sarri. Domani è una partita difficile da dentro o fuori. Bisognerà fare una grande partita".

Chiesa partirà titolare?

"Federico è sempre entrato nelle azioni più importanti anche venerdì a Cagliari con un'assist per Vlahovic dopo 19 minuti. È un giocatore importante come lo sono tutti. Domani ci sarà bisogno dei cambi, perchè bisognerà battagliare. Sarà una partita lunga".

La Coppa Italia vale ancora di più?

"Siamo partiti con l'obiettivo della Champions e la Coppa Italia. Entrare nelle prime quattro e siamo terzi in classifica, ma è ancora lunga, perchè ci sono ancora tanti scontri diretti in campionato. Poi centrare l'obiettivo della Coppa Italia. Domani capiremo se saremo stati bravi ad andare in finale o meno. Poi penseremo al campionato ci servono un po' di punti per centrare l'obiettivo".

La Coppa Italia può incidere sul futuro?

"Dico sempre che si gioca per il massimo dei risultati. Se fai risultati sei bravo, se ne fai meno sei meno bravo. Bisogna essere concentrati sugli obiettivi per cui giochiamo, per cui stiamo lavorando. Quest'ultimo mese si decidono i campionati, le coppe, i posti in Champions. Ci siamo arrivati. Questo è il momento più importante della stagione. Non abbiamo ancora raggiunto la Champions o la finale di Coppa Italia".

Che cosa dovranno capire i giocatori?

"Domani sarà una partita totalmente diversa rispetto a Cagliari. Mettiamola da parte, abbiamo visto quanto c'è stato di sbagliato. Troveremo una squadra che ci aggredirà. Bisognerà essere bravi, lucidi, giocare con personalità quando avremo la palla".

Che certezze ha per questa partita?

"La squadra sarà motivata, abbiamo un obiettivo da prendere e serve un grande sforzo da parte di tutti. Non dobbiamo pensare e credere che sia semplice. Sarà lunghissima, ci sarà da battagliare e bisognerà giocare bene tecnicamente. Giocare di squadra, per tutti i 100 minuti, quelli che saranno. Chi sarà in campo e chi andrà in panchina".

Ha paura di non vincere?

"Non bisogna avere paura. Il calcio ti dà sempre delle opportunità. Va vissuto con voglia e desiderio di giocare questa finale. Abbiamo questa possibilità di giocare con la Lazio avendo il desiderio di arrivare in finale. Se saranno più bravi gli altri, applaudiremo. Altrimenti andremo noi in finale".

Quanto può essere importante fare risultato?

"Non è questione di Coppa Italia. Devi giocare per vincere, ottenere il massimo. Devi avere un'ambizione talmente alta che ti porta al di là dei valori che ci sono. Quindi domani abbiamo una possibilità ed un'opportunità per arrivare in finale. In un percorso di crescita della squadra, con la società che ha dato delle direttive ben precise. E soprattutto che la Juventus, l'anno prossimo abbia la possibilità di giocare la Champions, il Mondiale per club ormai acquisito e andare in finale di Coppa Italia vorrebbe anche dire giocare la Supercoppa. Quindi giocare per un altro trofeo. Quando giochi per le grandi squadre, giochi per vincere trofei. E questa deve essere l'ambizione generale di tutti e questo crea pressione. Nella pressione bisogna vivere e convivere questo vuole dire stare nelle squadre di grande livello".

Yildiz sembra giocare con meno leggerezza?

"E' un percorso di tutti i giocatori. Kenan ha qualità straordinarie. Faccio un esempio: non credo che il Bremer di quest'anno sia come Bremer dell'anno scorso. Alla Juve la maglia pesa di più, soprattutto nei momenti quando le partite diventano più pesanti. Dopo un anno e mezzo, questo è il periodo dove le partite sono quelle pesanti che ti fanno crescere, che ti fanno giocare alla Juventus. Ci sono gli obiettivi, c'è una pressione diversa. Serve abituarsi a lavorare, attraverso queste gare i giocatori crescono".

Cosa pensa del discorso tra i maestri di calcio e i gestori?

"Io non penso assolutamente niente. Faccio un lavoro che mi piace, poi la società è in diritto di valutare il surplus di un allenatore in un contesto o in un altro. Credo che ora la cosa più importante per noi sia centrare gli obiettivi. Siamo qui per questo, abbiamo lavorato tanto per questo. Domani è una partita bella, importante da giocare. Per centrare gli obiettivi”.

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