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Lazio, Lotito: “Questa società è un punto d’arrivo. Su Tudor e la Women…”

Lotito
Tutte le dichiarazioni del presidente biancoceleste Claudio Lotito sull'arrivo di Tudor, sui progetti della società e sulla Lazio Women
Edoardo Benedetti Redattore 

Vittoria e primato per la Lazio Women, dopo il successo sulla Freedom per 4-0 a Formello. Tre punti fondamentali per le biancocelesti, sempre più lanciate verso la promozione in Serie A. In merito, ai microfoni del canale ufficiale della società, il presidente Lotito si è espresso così.

"Quando posso la domenica vengo a vedere la partita della Lazio Women. Mi ricaricano, mi mettono entusiasmo. Vedo una squadra che gioca bene, unita ed è determinata. Vi racconto questo episodio che ho raccontata anche a Tudor, perché abbiamo visto il primo tempo insieme. Ho incontrato per caso il capitano della squadra dopo la sconfitta della scorsa settimana, mi ha detto: tranquillo presidente, domani vinciamo. E infatti, 4-0 il risultato finale. Giocano con spirito di sacrificio e con il sorriso, mi piace perché non si risparmiano mai. 

Oggi sicuramente la squadra femminile della Lazio rappresenta un'eccellenza. Anche dal punto delle infrastrutture, siamo all'avanguardia. Siamo allo stesso livello della prima squadra maschile, non hanno nulla di meno. So che la squadra è contenta, vivono in un ambiente bello che le apprezza e le considera. In termini di risultato e applicazione restituiscono tutto indietro. Oggi Tudor ha visto la partita con me. Gli è piaciuta la determinazione della squadra. Tralasciando la vittoria di oggi, a me piace questo atteggiamento del non voler mollare mai. 

Lo scorso anno avevo delegato molte situazioni, quest'anno è diverso. C'è mio figlio Enrico che segue in prima persona, insieme a Fabiani e Bianchi. La presenza della proprietà costituisce un valore aggiunto, almeno per responsabilizzare al meglio gli addetti ai lavori. Da quando c'è mio figlio, la Primavera è tornata in Serie A e con la femminile l'abbiamo sfiorata. La società è vista come una famiglia ed è una bella cosa. Le ragazze se lo meritano, anche per ripagare i loro sacrifici e le loro fatiche. 

Sulla prima squadra dico che sono fiducioso. La scelta che è stata fatta, ovviamente, non era programmata. Ci siamo trovati in una situazione d'emergenza, una scelta ponderata e sono convinto che il percorso sarà buono. Tudor è determinato, vuole vincere e usa sia il bastone che la carota. Oggi la Lazio è una realtà, è sotto gli occhi di tutti. Ora partiamo anche con l'Accademy, un altro tassello in più nel nostro progetto. Voglio creare una catena organizzativa, che parte dalla scuola calcio fino alla prima squadra. Tutte, però, devono avere le stesse capacità infrastrutturali. 

Sono sicuro che Tudor può rendere nuovamente sicura questa squadra, a livello mentale e d'atteggiamento. C'è qualcosa che va corretto all'interno del gruppo, vanno responsabilizzati i giocatori. La Lazio è un punto d'arrivo, non di partenza. Lo ha detto lo stesso Tudor ieri: "Non si può dire di no alla Lazio". Qui c'è una mentalità seria, da trasmettere. In campo non ci vado io, purtroppo. In campo ci vanno i giocatori, io posso mettere a disposizione il massimo per rendere al meglio. Un allenatore come lui può riportare la voglia e l'orgoglio d'appartenenza. 

In Tudor ho visto il mio stesso carattere. E' una persona vera. Tutti si creano i propri alibi, tra giocatori e allenatori. Io ho sempre detto che deve giocare chi è più in forma, anche in base all'avversario. Ieri Tudor ha detto di voler vincere, e io sono d'accordo con questa visione. Ci sono le condizioni, se la squadra si mette a disposizione come fatto dalla femminile, di tornare a certi livelli".

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