E' stata una Lazio a forti tinte tricolori quella scesa in campo contro l'Inter. Provedel, Lazzari, Romagnoli, Cataldi, Zaccagni e Immobile per un totale di ben sei "azzurri" su undici schierati titolari venerdì sera. E' un numero non da poco visto che rappresenta la Lazio più italiana degli ultimi quindici anni. Una vera e propria svolta silenziosa quella portata da Sarri da un anno a questa parte. Una svolta che ha valenze multiple per aprire un ciclo: su tutte una rapidità di inserimento, elemento non trascurabile se si vuole realmente costruire qualcosa e farlo bene fin da subito. Un filo unico che va dalla porta all'attacco che comprende anche Matteo Cancellieri, subentrato a gara in corso, e Nicolò Casale che aspetta ancora di giocarsi le sue carte.
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E’ una Lazio tricolore. Mai così tanti italiani in campo da quindici anni
Nazionale
Nella terza giornata di campionato appena conclusa solo il Monza ha schierato più italiani (dieci su undici) rispetto alla Lazio. Tutti, ovviamente, puntano anche a farsi notare dal ct Roberto Mancini. Su tutti Romagnoli e Cataldi stanno provando a riproporsi per tornare in Nazionale. Lazzari e Zaccagni, dopo il polverone (inutile) sollevato nell'ultima esperienza a Coverciano, difficilmente verranno riconvocati presto. Il rapporto tra Immobile e la nazionale è invece storia nota. Provedel deve prima prendersi a pieno la Lazio, poi proverà ad attirare l'attenzione di Mancini, non per insidiare Donnarumma, ma semplicemente per calcare almeno una volta il campo del centro sportivo della nazionale.
ItaLazio
Per trovare sei italiani titolari nella Lazio bisogna fare un salto indietro importante alla prima gestione firmata Edy Reja. In quella Lazio, annata 2009/2010 Biava, Brocchi, Rocchi, Mauri e Floccari erano dei punti fermi a cui si aggiungevano anche Siviglia, Berni, Stendardo e Foggia. Nella stagione 2006/2007 la Lazio che chiuse al terzo posto grazie anche a un importante blocco italiano. Tripletta azzurra in porta con Peruzzi, Ballotta e Berni. C'erano poi Oddo, Zauri, Rocchi, Siviglia, Stendardo e un giovanissimo Mauri. Tra le tante alternative in attacco spiccava anche Simone Inzaghi. Negli ultimi anni, senza dare conto ai Primavera, la Lazio non aveva mai superato i quattro/cinque italiani. In un campionato che si fermerà per fare spazio al mondiale una rosa con dei punti fermi di una nazionale che, a malincuore, non prenderà parte al torneo può essere una svolta decisiva.
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