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È una partenza shock quella della Lazio. I biancocelesti in 4 giornate di campionato hanno infatti raccolto appena 3 punti, figli di una sola vittoria e ben 3 sconfitte. E tra le tante criticità riscontrate in questo avvio uno spicca su tutti: il mal di gol. La difficoltà dei biancocelesti nel trovare la via della rete è evidente, basti pensare che i 4 gol realizzati fin qui sono arrivati tutti nella stessa partita, contro il Verona alla seconda giornata. C'è un dato che però pesa ancora di più: la difficoltà della Lazio ad andare al tiro e, di conseguenza, a segnare.
Un dato negativo, una prima volta per Maurizio Sarri in un massimo campionato. Tra Serie A (Empoli, Napoli, Juventus e Lazio) e Premier (Chelsea) non gli era mai successo che la sua squadra non segnasse in 3 gare su 4 al via. Le 4 reti messe a referto sono infatti il minimo storico per il tecnico nelle prime quattro giornate. Di segnare così poco gli era successo con l’Empoli nel 2014-15 e poi proprio con la Lazio nel 2023-24, al suo ultimo anno del primo ciclo in biancoceleste (anche allora perse tre delle prime quattro gare di campionato).
In tutte le altre esperienze in un torneo top l’allenatore toscano aveva visto fare molti più gol alle sue formazioni (15 con il Napoli nel 2017-18). Pochi tiri, pochi gol. La Lazio segna poco perché tira poco. Dopo i primi 360 minuti di campionato la Lazio è al quart’ultimo posto per tiri in porta: appena 12, come la Cremonese. Peggio hanno fatto soltanto Fiorentina (9), Lecce e Bologna (10). Il Napoli capolista, in vetta anche a questa classifica, ha tirato in porta 25 volte nelle prime quattro gare.
Sono dati che ribadiscono ancora una volta la difficoltà della Lazio di Sarri a trovare la porta avversaria. Ma non finisce qui: la Lazio è quart’ultima in A anche nel rapporto tra reti fatte ed expected goals. Il saldo è negativo per i biancocelesti (meno 2,2). Peggio hanno fatto soltanto Verona, Torino e Parma. In pratica la Lazio tira poco e segna, se possibile, anche meno rispetto a quanto crea.
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