È intervenuto ai microfoni di I soliti noti, in onda su Cittaceleste TV, l'ex portiere della Lazio, Federico Marchetti, tra gli eroi del 26 maggio e in biancoceleste dal 2011 al 2018. Queste le parole di Marchetti: "Sono contento che la Lazio abbia fatto un gran risultato contro una Juventus in difficoltà. Ma anche la squadra di Sarri veniva da un periodo non facile, considerati i tanti infortuni. Mandas o Provedel? Credo che Sarri preferisca Provedel perché l'ha già avuto è il portiere più adatto per il suo tipo di calcio.
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Marchetti: “Persi il posto al Genoa per salutare la Lazio. Il 26 maggio…”
Mandas arriva da due buone stagioni da riserva, ho seguito le sue prestazioni dall'esordio nel derby. Ivan è più pronto, ha avuto un'annata difficile ma sta dimostrando di aver ritrovato la forma. Baroni aveva scelto di far riposare Provedel dopo alcune prestazioni poco convincenti. C'è stato il cambio allenatore e, secondo me, lui ha riconquistato la fiducia. Non credo che tra Baroni e Provedel sia scoccato un rapporto particolarmente importante.
26 maggio? Avevamo perso in campo neutro col Cagliari e da lì il presidente decise di mandare in ritiro a Norcia. Un po' per isolarci dallo stress del quotidiano di Roma e non solo, abbiamo avuto modo di ricaricarci a differenza loro che, secondo me, sono arrivati più tesi. Abbiamo fatto gruppo, stemperato la tensione a cena il giovedì precedente. Non è stata una bellissima partita ma è andata bene. La traversa è stata una parata di riflesso,l'avrei gestita diversamente ma essendoci abbassati tanto e nessuno ha colpito il pallone.
L'ho deviata io con la mano sinistra, se mi fossi tuffato non avrei potuto recuperarla. Il video è stato forte da vedere prima della partita, c'erano tutti i membri della nostra famiglia. Ci hanno dato gli strumenti per pensare solo alla gara e a fare bene. Io da fuori ero affascinato dal derby, quando arrivi qua con mille persone a Formello il martedì precedente è una cosa completamente diversa.
Il più forte? Direi Klose, per quello che ha fatto alla Lazio e in Nazionale. In campo una garanzia, i gol li faceva sempre. Lotito? È vero che si fa scivolare addosso le critiche, il presidente ha una forte personalità e non ha paura. Ha dei difetti come tutti, i miglioramenti con la Lazio ci sono stati da quando l'ha presa. Non fa sognare la tifoseria, questo sicuramente, ma quando c'ero io ha fatto buone operazioni a parametro zero.
Il mio arrivo? Fui messo fuori rosa, feci causa per mobbing. La Lazio fu brava a inserirsi e fu decisiva la mia parola, era una tappa importante per me della mia carriera. Se tornerei alla Lazio? Sono aperto un po' a tutto. L'ho voluta fortemente all'epoca. Ho il rimpianto di aver lasciato senza aver salutato come avrei voluto, ho vissuto un anno da separato in casa. Ma ho mantenuto comunque ottimi rapporti, non rimpiango nulla di quello che è stato.
Sarebbe stato bello salutarsi da protagonista. Saluto col Genoa? Mi è costato il posto, ma non tornerei mai indietro. Ho sentito tutto l'amore che ho avvertito negli anni, erano tutti commossi durante il mezzo giro di campo a salutare. Ho visto le lacrime di tutti i tifosi, mi hanno ripagato di tutti. Mercoledì ero fuori col Chievo, i genoani non la presero bene. Dove può arrivare la Lazio? Sarri è una garanzia, ha preso in mano una situazione complicata per tutti e sta cercando di non avere alibi e di portare risultati.
Se tutto fila liscio la Lazio può arrivare in Europa. Ma tanto dipende dagli infortuni e da come sarà la stagione. La stagione col più rendimento migliore è stata la 2012/2013, fummo eliminati ai quarti immeritatamente col Fenerbahce. Vincemmo la Coppa Italia e in campionato eravamo primi con la Juventus fino a dicembre. Anche la stagione di Pioli col terzo posto fu una buona stagione, il primo anno, anche con Inzaghi.
La parata più bella? Quella su Vidal contro la Juventus, nessuno riusciva a fare risultato allo Juventus Stadium. Reja è quello che mi ha voluto e ho avuto un rapporto padre-figlio, Petkovic è stata una sorpresa: una persona sensibile e molto profonda, non distaccato e freddo come sembrava nel pubblico. Pioli ti faceva giocare bene e aveva concetti importanti, riportava sul campo tutte le cose provate in settimana. Miglior attaccante affrontato? Trezeguet era veramente forte, ma anche altri come Eto'o".
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